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Dalla città dell’acciaio a quella dei veleni: Terni raccontata sul Fatto Quotidiano

(di Roberta Falasca) Il Fatto Quotidiano lo racconta bene: che aspetto abbia, di quale salute goda e che aria si respiri. Terni al centro dell’inchiesta del quotidiano diretto da Marco Travaglio, in edicola stamattina. Pietrangelo Buttafuoco e Antonello Caporale analizzano la città partendo dall’inquinamento, dalle scorie, dalle polveri, dal veleno: un miasma strettamente connesso alle Acciaierie “fiore all’occhiello di una produzione di eccellenza”.

Ma la città dei veleni adesso è pure in bancarotta, terza in Italia, e i ternani si giocano il loro futuro, forse, il prossimo 10 giugno, quando si andrà a votare il sindaco. Una città che da “fascistissima e poi comunistissima” avrà un sindaco grillino o leghista, questo il pronostico. Questo il quadro. Ma fa male quando Buttafuoco e Caporale spiegano che “in ogni famiglia ternana c’è un decesso in conseguenza di tumori, diffuso è il cancro alla vescica e quello ai polmoni”.

Il punto, che sarà centro della battaglia politica del prossimo candidato pentastellato, è che “Una volta il collante sociale era l’acciaieria, adesso è la salute; tre anni fa, in città, la mobilitazione di settemila cittadini contro l’inceneritore determina una nuova coscienza e si sa che quel che la Thyssen fa in Germania, e cioè fare di Essen, la sede principale delle acciaierie la città più pulita nel mondo, può ben farlo qui; l’acciaio può anche essere prodotto attraverso un percorso eco-sostenibile”.

“Città dalle tante stravaganze è Terni – si legge sul Il Fatto – la prima bottega di rivendita della cannabis legale nasce qui, ma quel che si ama e resta di Terni (dove l’ora di ogni santo mezzogiorno si regola con la sirena dell’acciaieria) è l’essere, di suo, lo snodo di tutte le modernità”.

I due giornalisti, nel loro racconto che è come un pugno nello stomaco, danno voce a Valentina Gregori, gallerista ternana che spiega bene quello che è Terni, soprattutto per i giovani: “Nella mia città abitano i resilienti, spesso riescono a incontrarsi e a conoscersi, allora una luce accende per un po’ i loro occhi. Nella mia città ci facciamo delle grandi risate: non abbiamo nulla, non dobbiamo nulla, possiamo ridere in modo spietato”.

Anche TerniLife è citata sul giornale tra le “Voci della città”: per il nostro network un onore.

Sul Fatto di oggi è condensata una Terni che dal secolo scorso non fa altro che abbassare la testa, lavorare e portare a casa la pagnotta. Gente onesta che poco importa se ha dovuto sudare per fare le vacanze al mare. Che poco importa se i poteri forti l’abbiano svilita nel tempo. Una Terni in grado di ottenere un briciolo di speranza per il suo futuro solo grazie alla buona volontà della sua gente, quasi tutta. Terni, gente d’acciaio, anche qui Buttafuoco e Caporale ci hanno preso in pieno.

Foto: TerniLife – FQ ©

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