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È stata fissata per il prossimo 9 aprile, di fronte al gup Barbara Di Giovannantonio, l’udienza preliminare per l’omicidio del 49enne Demir Hyseni, il carpentiere di nazionalità albanese freddato a colpi di pistola la mattina dello scorso 18 luglio in via Galvani dal connazionale Kujtim Beli (60), giunto appositamente dall’Albania per ucciderlo (Leggi).
Quest’ultimo è acccusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, oltre che di aver detenuto illegalmente l’arma del delitto (una ‘Basque’ calibro 32). Lo scorso dicembre, sei mesi dopo il delitto, l’omicida aveva ammesso le proprie respomsabilità di fronte al pm Raffaele Pesiri, nel corso di un interrogatorio chiesto dallo stesso Beli.
Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli che, con tutta probabilità, chiederà il giudizio abbreviato per il proprio assistito. Un passaggio che potrebbe portare il tribunale a fissare una nuova data per il processo in camera di consiglio.
I familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Cristina Rinaldi, sono pronti a costituirsi parte civile per chiedere che venga fatta piena giustizia. Dopo aver ucciso il ‘rivale’, Kujtim Beli aveva gettato la pistola in un cassonetto ed era fuggito verso la stazione, per prendere il primo treno utile per Bari. I carabinieri lo avevano intercettato e arrestato il pomeriggio stesso nel porto del capoluogo pugliese. (da Il Corriere dell’Umbria)
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