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Area di crisi industriale complessa Terni-Narni, firmato al Mise accordo di programma

“Con la firma di oggi sanciamo un patto che guarda al futuro dell’area di Terni e Narni investendo sullo sviluppo generale di tutto il territorio e sull’occupazione, con la più importante dotazione di risorse pubbliche finora mai messa a disposizione, per far ripartire una nuova stagione di rilancio economico e sociale”. È quanto afferma il vicepresidente della Regione Umbria, al termine della sottoscrizione dell’Accordo di programma per l’attuazione del “Prri”, il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni avvenuta oggi a Roma, nella sede del Ministero allo sviluppo economico, da parte della Viceministro, dello stesso vicepresidente della Regione Umbria, del commissario del Comune di Terni Antonino Cufalo, del sindaco di Narni e dei rappresentanti dei Ministeri

“Si entra nella fase operativa – sottolinea il vicepresidente della Regione – del progetto di riqualificazione e riconversione industriale di quest’area, fra quelle a maggior vocazione manifatturiera in Italia, che abbiamo definito e condiviso con la piena collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e che fa leva sul rafforzamento del sistema locale e imprenditoriale delle piccole e medie imprese nell’ottica della manifattura intelligente 4.0, la realizzazione delle infrastrutture, sulla ricerca e sullo sviluppo della chimica verde, il risanamento ambientale”.

“Da parte sua, la Regione Umbria – ricorda – mette a disposizione per questa sfida oltre 38 milioni e 800mila di euro, ai quali si aggiungono circa 10 milioni per la piastra logistica Terni-Narni e 3 milioni per la bretella San Carlo. Oltre a queste risorse il Governo ha già garantito altri 20 milioni relativi alla legge 181/89; sono previsti poi 10 milioni per il programma Alcantara. Altre risorse aggiuntive saranno messe a disposizione, come prevede l’Accordo di programma, dai Ministeri delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente e dell’Istruzione, Università e ricerca. Ci sono tutte le condizioni – conclude il vicepresidente della Regione Umbria – per affrontare e risolvere le criticità che negli ultimi anni sono state causate dalla crisi economica e industriale che ha colpito il territorio e scrivere una nuova pagina positiva, a beneficio dell’intero sistema economico e sociale dell’Umbria”.

La scheda. L’Accordo di Programma per l’attuazione del “Prri”, il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni, che è stato sottoscritto oggi regola il procedimento, gli impegni e le attività dei sottoscrittori per il raggiungimento degli obiettivi di rilancio e di sviluppo industriale dell’area di crisi industriale complessa. Lo scopo è di favorire la massima compatibilità dei procedimenti amministrativi con gli obiettivi e i tempi di attuazione dell’intervento di riconversione e riqualificazione dell’area del territorio del SLL (Sistema locale del lavoro) di Terni, che comprende i Comuni di Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi Dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni, Avigliano Umbro.

Per l’elaborazione del Prri il Gruppo di coordinamento e controllo istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico ha fornito i seguenti indirizzi strategici: consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a promuovere processi di manifattura intelligente in linea con le strategie nazionali di sviluppo digitale «industria 4.0»; riqualificazione energetica ed ambientale (secondo i princìpi della «economia circolare» e gli obiettivi comunitari di «sostenibilità ambientale» dello sviluppo produttivo); orientare e sostenere le PMI del manifatturiero» verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, migliorando la compatibilità ambientale delle attività produttive; agevolare il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino occupazionale; promuovere azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, coinvolgendo il Polo Scientifico Didattico di Terni e altri enti formativi; potenziare l’infrastrutturazione digitale e logistica delle aree industriali.

A conclusione, il 4 agosto scorso, della “Call” Invitalia ci sono state 212 manifestazioni di interesse per un totale di 612,5 milioni di euro di investimenti e una previsione di incremento di 2mila 131 addetti. I progetti presentati si riferiscono ad una vasta gamma di ambiti settoriali. È il settore manifatturiero ad assorbire il 61% degli investimenti e il 44% dell’occupazione prevista, anche se gli investimenti per R&S sono significativi: 44 manifestazioni per un totale di oltre 65 milioni di euro.

Le proposte di investimento nei settori manifatturiero, turismo e servizi alle imprese sono 128 e raccolgono il 76% delle risorse totali (oltre 467 milioni di euro).
Di esse circa il 65% riguarda progetti di piccole dimensioni (sotto la soglia di 1,5 milioni di euro), mentre nella soglia compresa tra 1 milione e mezzo e 20 milioni di euro le proposte che potenzialmente rientrano nel campo di applicazione della L.181/89 sono 39, per un valore totale di investimenti pari a 190 mln di euro e di 519 addetti incrementali. Sopra la soglia dei 20 milioni di euro sono pervenute 4 proposte di investimento, per oltre 245 milioni di euro di investimenti e 400 addetti.

Relativamente agli indirizzi strategici del “Prri” gli ambiti prioritari riguardano la chimica verde, la metallurgia e le relative filiere produttive e l’agroalimentare, rivolti alla “manifattura intelligente”, all’efficientamento energetico, all’ambiente, alla economia circolare e al bacino di lavoratori da rioccupare, in particolare lavoratori oggetto di licenziamenti collettivi, disoccupati e non più percettori di ammortizzatori sociali; disoccupati e percettori di indennità di mobilità o di “Naspi”; lavoratori percettori di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro; lavoratori iscritti alla lista di cui all’articolo 8 della legge 68/99, assunti in esubero ai vincoli di legge.

Per quanto riguarda le risorse, la Regione Umbria interverrà con 38 milioni 800 mila euro per la realizzazione degli interventi previsti dall’Accordo. Di questi 9 milioni 800 mila saranno finalizzati agli investimenti delle Pmi, 4 milioni agli strumenti finanziari, due milioni alle Pmi innovative e start up, 6 milioni per l’efficienza energetica, 7 milioni per ricerca e sviluppo, 7,5 milioni per le politiche attive del lavoro, 1,6 milioni di euro per living lab, 350 mila euro per interventi per lo sviluppo del terziario e 550 mila euro per il cofinanziamento dell’Accordo Alcantara. Alcantara spa, a valle della “Call”, ha infatti presentato la richiesta per l’attivazione di un Accordo di sviluppo (sostenuto da risorse Mise) per un investimento di 150 milioni di euro, di cui 141 milioni in investimenti materiali e 9 milioni in R&S, con la previsione di 173 nuovi occupati. L’Accordo si avvale di una procedura “Fast Track” il cui esito è condizionato all’esito di una procedura di notifica alla UE.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 20 milioni di euro con riferimento alla dotazione della legge 181/89 destinata all’Area, oltre all’importo prevedibile di 10,5 milioni di euro sull’Accordo di sviluppo Alcantara in esito sia alla procedura di notifica alla Commissione UE che alla necessaria istruttoria tecnica.
Rispetto all’offerta localizzativa ambientale, il “Prri” prevede la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica prospiciente gli stabilimenti di Papigno; la bonifica di due edifici e terreni riferiti agli ex stabilimenti industriali di Papigno. È inoltre in corso la valutazione di possibili ulteriori azioni in aree esterne al SIN (su indicazione del Comune di Narni). È in fase di elaborazione un’ipotesi di potenziamento e valorizzazione delle strutture di ricerca, con particolare riferimento allo sviluppo dei materiali speciali, in un’ottica di partenariato pubblico-privato in grado di migliorare il trasferimento tecnologico anche nei confronti delle PMI. In questo contesto si ipotizza anche la riqualificazione architettonica ed energetica del cluster universitario di Pentima (Terni). L’obiettivo è quello di implementare l’operatività del Polo scientifico didattico di Terni nell’ambito dei “servizi ad alta specializzazione”, che saranno fortemente coerenti con il tessuto imprenditoriale dell’area.”

dell’accordo finalizzato all’attivazione di interventi quali: il miglioramento dei collegamenti della Bretella di variante Staino–Pentima-Via Breda–Innesto Terni-Rieti- San Carlo; il completamento della Bretella ex Terni Rieti Strada dei Confini–Flaminia–Salaria; la realizzazione della Piastra Logistica Terni-Narni-collegamento ferroviario e stradale alla viabilità nazionale sulla direttrice Roma-Ancona e la qualificazione dell’offerta della mobilità ferroviaria Terni – Roma.

Foto: TerniLife ©

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