“Bloccare il tentativo di apertura indiscriminata ai trasportatori esteri sul territorio nazionale che praticano forme di concorrenza sleale nei confronti delle imprese italiane”. È l’allarme lanciato al Governo e alla politica da Cna Fita, che lancia la campagna #stopdumping.
I dati forniti da Cna Fita sono allarmanti. Negli ultimi anni l’autotrasporto Italiano ha perso importanti quote di mercato per colpa di una concorrenza con la quale è impossibile poter competere. A farne le spese sono state soprattutto le piccole e medie imprese artigiane dell’autotrasporto, che in Umbria dal 2008 sono diminuite di 600 unità (25mila a livello nazionale).
“Le imprese di autotrasporto italiane – afferma Fabiano Coletti, responsabile Cna Fita Umbria -, che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa, in quasi dieci anni hanno visto perdere competitività e capacità di aggredire il mercato del trasporto, sia nazionale che internazionale, assistendo anno dopo anno ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato italiano attraverso forme di cabotaggio non regolare, spesso effettuato da imprese italiane che hanno delocalizzato la propria attività nei Paesi comunitari dell’est.
In questi giorni, a Bruxelles, con il dibattito sulle norme contenute nel pacchetto mobilità, si stanno determinando le sorti ed il futuro delle imprese di autotrasporto.
Per la sopravvivenza delle imprese di un comparto strategico come quello del trasporto e della logistica, è necessario che si adottino urgentemente misure in grado di arginare fenomeni distorsivi della concorrenza: non possiamo competere con chi, in nome della libera circolazione delle merci, esegue trasporti con un costo del lavoro a 8 euro all’ora (in Italia è di almeno 28 euro), con costi di gestione e una tassazione nettamente più bassi che in Italia.
Non intervenire – conclude Coletti – vuol dire mettere l’autotrasporto Italiano nelle mani di altri”.
Foto: Cna Umbria ©