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(R. F.) Una seduta veloce e infuocata allo stesso tempo. Il Consiglio comunale di oggi, in cui i ternani si sono riuniti per “chiedere” le dimissioni del sindaco è stato sciolto e le altre assemblee, quelle previste per domani, martedì 30 gennaio e per mercoledì 1 febbraio, rinviate.
A sciogliere il Consiglio il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi, investito da una crescente protesta da parte dei cittadini presenti. Semplici cittadini, protagonisti di una delle più pesanti giornate per Terni, gridavano “buffoni”, “vergogna”, “dimissioni subito”, “andatevene”, cercavano risposte da parte di sindaco e maggioranza e che però non hanno trovato. Cori da stadio, insulti pesanti rivolti all’assemblea.
Stessa reazione della gente quando al posto di Andrea Zingarelli ha fatto il suo ingresso in Consiglio Giuliano Rossi. I pentastellati e I love Terni di Melasecche sono pronti a occupare la sala consiliare ad oltranza per sollecitare le dimissioni del sindaco.
Nonostante all’ordine del giorno non ci fossero tra i punti né dissesto né le dimissioni del sindaco, i ternani erano presenti al dibattito per guardare in faccia il loro futuro e quello della propria città. Una città devastata, ferita e sempre più povera.
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