E’ partito ieri 4 dicembre lo stato di agitazione dei lavoratori dello stabilimento Fbm di Dunarobba.
Le organizzazioni sindacali territoriali, FILLEA-CGIL FILCA-CISL FENEAL-UIL durante gli incontri dei mesi scorsi (5 ottobre e 14 novembre) con la proprietà della FBM (Fornaci Briziarelli Marsciano), alla presenza della RSU aziendale, hanno dettagliatamente esposto tutto il malessere ed il disagio che ad oggi serpeggia tra i lavoratori dello stabilimento FBM di Dunarobba.
“Abbiamo chiesto alla proprietà, – scrivono i sindacati – dopo la grande manifestazione di maturità ed attaccamento all’azienda data dai lavoratori nel condividere un durissimo percorso di ristrutturazione aziendale, un segnale positivo consistente nell’innalzamento della percentuale del part-time oggi presente in azienda (fermo al 50%), almeno fino alla soglia minima necessaria alla maturazione di tutti gli istituti.
La risposta è stata: NO”
“Abbiamo chiesto – continua la nota – l’abolizione dell’orario di lavoro attualmente applicato in azienda, cioè h 6,40 al giorno su 6 giorni che, come dimostrato dalla turnazione esposta, genera spesso un eccessivo prolungamento della presenza sul posto di lavoro, scarsi livelli di recupero psico-fisico, annientamento dei tempi di vita, grave disagio familiare. Abbiamo proposto alla proprietà uno schema di turnazione che tenesse insieme le necessità dei lavoratori e quelle aziendali.
La risposta è stata: NO
Abbiamo chiesto di alleggerire la condizione lavorativa di chi oggi opera nella doppia di veste di operatore di produzione/manutentore, soggetti a cui l’azienda impone ritmi pericolosamente insostenibili.
La risposta è stata: NO
Abbiamo chiesto di aumentare le presenze per turno, preoccupati dell’isolamento in cui spesso operano i singoli soggetti, spesso invisibili al collega più vicino, spaventati dalle potenziali conseguenze che un infortunio o un malessere potrebbero avere in un tale scenario.
La risposta è stata: NO
Abbiamo sempre ricercato un livello di relazioni sindacali “alto”, facendoci carico anche di grandi responsabilità, mai sconfinando nel populismo e nella demagogia (come da tradizione consolidata in CGIL-CISL-UIL), pertanto questa atteggiamento di totale chiusura da parte della proprietà ci stupisce ed amareggia, soprattutto perché non si coglie l’occasione per costruire un piccolo tratto della lunga strada verso la ripresa economica, che non può non attraversare il terreno del miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“Alla luce di quanto sopra esposto, – conclude la nota – le organizzazioni sindacali territoriali FILLEA-CGIL FILCA-CISL FENEAL-UIL, su mandato dei lavoratori ottenuto con votazione che si è tenuta nell’assemblea di fabbrica del 21 novembre 2017, dichiarano aperto a partire da lunedì 4 dicembre, lo stato di agitazione presso lo stabilimento Fbm di Dunarobba, riservandosi di attuare, senza ulteriore preavviso, tutte le forme di lotta necessarie affinché la proprietà ponga in essere tutto quanto in suo potere per rimuovere il grave stato di sofferenza in cui oggi versano i lavoratori di Dunarobba”.