Per la prima volta in Umbria il mondo dei rifiuti e quello dell’industria parlano il linguaggio comune dell’economia circolare e danno voce alle tante e poco conosciute buone pratiche, sia nell’ambito della raccolta e gestione rifiuti che in quello industriale, affinché ciò che è scarto per un settore possa diventare materia prima altrove. È questa la base dell’economia circolare, che i fatti dimostrano essere già applicata in molti ambiti così come sarà illustrato venerdì 1 dicembre, al CAOS di Terni, nel corso del tre sessioni tematiche del primo Ecoforum sull’economica circolare de rifiuti promosso da Legambiente Umbria.
Il primo tavolo della mattinata coinvolgerà le istituzioni che giocano, a vario titolo, un ruolo nella definizione di strategie e strumenti operativi per il potenziamento dell’economia circolare. Il confronto, coordinato dal direttore nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, chiamerà in causa la Regione e l’AURI che dettano le regole e che presentano gli obbiettivi da perseguire, l’Università di Perugia che, tramite il curriculum universitario della Facoltà di Ingegneria in Progettazione circolare recentemente attivato, si propone di formare e indirizzare le competenze dei ricercatori verso l’ambito dell’economia circolare, e infine ENEA e Sviluppumbria che con il progetto “simbiosi Industriale” mirano a mappare e ad attivare le possibili sinergia tra industrie in modo da costruire una rete di fabbisogni e nuove materie prime seconde.
Questo primo tavolo mattutino è strettamente legato anche a quello del pomeriggio denominato “DATA- MINING” dove a farla da padrone sono i dati sui rifiuti, i servizi tecnologici e le analisi che possono e devono coinvolgere sempre di più cittadini, associazioni e tutti i portatori di interesse a collaborare nella costruzione di una gestione sostenibile dei rifiuti.
Saranno quindi presentati i dati sull’indice di riciclo (ARPA) ma anche buone pratiche per ottimizzare la raccolta differenziata a partire dalla frazione organica che da annoso problema si può trasformare nella riserva di carbonio fondamentale al nostro territorio. Coordinerà Alessandro Antonini, giornalista Umbro che da anni segue le vicende locali legate al tema dei rifiuti.
Il tavolo centrale, il secondo della mattina è quello denominato RE-THINK dove Legambiente, coadiuvata da un illustre ed esperto giornalista, Roberto Giovannini, presidente della Federazione Italiana Media Ambientali, porterà a presentarsi e a dialogare alcune delle più interessanti iniziative industriali e imprenditoriali della nostra regione nel campo dell’economia circolare. Al tavolo si alterneranno un’impresa del riciclo come la Cartiera di Trevi che opera con successo il recupero e il riciclo della carta della nostra raccolta differenziata, la MDP srl, un’azienda di giovani ingegneri che mia all’innovazione di processi e tecnologie che ottimizzano e riducono gli sprechi, l’azienda municipalizzata di Terni che gestisce la raccolta dei rifiuti, l’ASM, che ha implementato nello scorso anno il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta integrale e che innalzato enormemente quantità e qualità della propria raccolta, fornendo un modello a tutta la regione. Importante presenza sarà quella dell’AST, la multinazionale dell’acciaio, che sta per avviare unprogetto di livello internazionale che mira a trasformare, tramite un processo innovativo, le scorie tossiche nella produzione dell’acciaio puntando ad una svolta ecologica storica per questa industria, fondamentale anche per il territorio ternano tutt’ora alle prese con la difficile eredità di inquinanti dovuti all’attività della stessa acciaieria negli anni passati.
L’evento avrà anche una sessione parallela espositiva denominata “area green Jobs” in cui i ragazzi del corso di chimica dell’Itt Allievi San Gallo di Terni esporranno, attraverso alcuni laboratori didattici, il mondo delle nuove professioni “green” legate al mondo della tutela ambientale, della chimica verde e della bioeconomia. Una sessione, organizzata con Novamont all’interno del progetto scuola@novamont con cui l’azienda diffonde i principi della bioeconomia alle nuove generazioni.
Foto: TerniLife ©