Dopo le dichiarazioni della Federazione Usb (LEGGI) in merito all’interrogazione presentata dal consigliere comunale Melasecche sulla questione del Centro per l’impiego di Terni (LEGGI), sulla questione intervengono anche le organizzazioni sindacali regionali Cgil Fp, Uil Fpl e Cisl Fp.
“È incredibile – scrivono i sindacati – constatare come la politica sia a volte realmente lontana ed assente difronte ai problemi dei lavoratori, in questo caso dei dipendenti pubblici che operano nei centri per l’impiego di Terni. È assurdo pensare che un consigliere comunale come Enrico Melasecche non conosca la situazione politica di gestione dei centri dell’impiego di tutta la Regione, dopo che il D.Lgs Delrio ha portato all’attuazione di una riforma istituzionale che ha creato solo inefficienza del servizio pubblico per quanto riguarda le Province, inclusi i centri per l’impiego. Ed è ancora più incredibile come un consigliere non sappia che da mesi le organizzazioni sindacali Cgil Fp Cisl Fp e Uil Fpl hanno proclamato lo stato di agitazione, sia a livello nazionale che regionale, del personale dei centri per l’impiego, personale che si trova nel caos generale a seguito della mancata individuazione di un unico datore di lavoro, ovvero Regione o Provincia.
Sono mesi che nelle piazze di tutta Italia e nella nostra regione i sindacati, insieme ai dipendenti, manifestano per risolvere le criticità dei cpi, degli “avviliti” come ormai vengo definiti questi lavoratori, visto che la Regione Umbria e le due Province hanno deciso di ricorrere all’istituto dell’avvalimento, pure se questo non ha nessuna rilevanza giuridica.
Sono mesi che attraverso articoli sui giornali, sit in sotto la Provincia e la Regione, incontri con i capigruppo consiliari dei partiti della Regione Umbria e con i parlamentari cerchiamo di difendere il servizio pubblico delle politiche attive per il lavoro, evidenziando più e più volte problemi del personale, organizzativi, di sicurezza degli addetti allo sportello, dell’assenza anche di materiali di beni di prima necessità (vedi la carta, toner, ecc…).
Non si faccia dunque finta di nulla e non ci si limiti alla mera propaganda politica.
Tanto più ora che, grazie alla mobilitazione sindacale, nel Disegno della Legge Finanziaria sono state previste le risorse finanziarie per il funzionamento dei cpi, per il loro potenziamento e per la stabilizzazione dei precari con la determinazione della Regione come unico datore di lavoro. Se questo sarà confermato, finalmente, dopo mesi e mesi di protesta, saremo ad un punto di svolta e chiederemo subito alla Regione Umbria l’istituzione di un tavolo di governance, così come da impegni assunti a luglio con le organizzazioni sindacali regionali Cgil Fp, Uil Fpl e Cisl Fp”.