Il problema della tratta e dello sfruttamento degli esseri umani è presente e sempre più diffuso anche in Umbria, ma può essere superato avendone tutti consapevolezza, sensibilizzando i cittadini e attraverso un lavoro di rete sinergico e sistemico che coinvolga istituzioni, forze dell’ordine, operatori sanitari e sociali, terzo settore e associazionismo”. Così l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, intervenendo all’undicesima “Giornata europea contro la tratta degli esseri umani”, celebrata stamani a Perugia attraverso una serie di iniziative tra cui il lancio di palloncini colorati con lo slogan #liberailtuosogno e la presentazione della nuova campagna regionale di comunicazione contro il fenomeno intitolata “Esci dall’ombra”.
All’evento hanno partecipato anche gli operatori impegnati nel progetto “Free Life” (Fuori dal Rischio Emarginazione ed Esclusione – Liberi Insieme Favorendo l’Emersione), finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento delle Pari Opportunità e attivato da tempo in Umbria per prevenire e contrastare una realtà che interessa sempre più donne, uomini e minori. “Un fenomeno disumano – ha sottolineato Barberini – di cui sembra impossibile dover ancora parlare nel 2017, legato allo sfruttamento sessuale e lavorativo, all’accattonaggio forzato, alle economie illegali forzate, che interessa tutto il mondo, contando migliaia di vittime anche in Italia e nella nostra regione. Una realtà sommersa, di cui su cui dobbiamo accendere un faro con la collaborazione di tutti”.
Proprio per questo, la Regione Umbria ha promosso una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a convincere le vittime del fenomeno a “uscire dall’ombra”, denunciando e chiedendo aiuto al numero verde antitratta (800.290.290). Il messaggio è stato declinato attraverso l’immagine di quattro diversi individui, due uomini e due donne di differenti Paesi ed etnie, con il volto in primo piano segnato da un gioco di negativo-positivo che evidenzia la distanza tra un prima e un dopo la presenza di forme di sfruttamento nella loro vita, prefigurando un’ideale prospettiva di riscatto. L’ombra del “prima” e la luce del “poi” sono accentuate anche dall’uso di quattro termini, abbinati ai volti utilizzati per la campagna, che da negativi diventano positivi, sottolineando il passaggio da una condizione di privazione morale e clandestinità umana, a una di normale inclusione: InVisibile, InUmana, InDifeso, InEsistente. La campagna di comunicazione, al via nei prossimi giorni su tutto il territorio regionale, utilizza i principali mezzi di comunicazione, attraverso un’azione capillare che unisce un approccio tradizionale, all’innovatività dei social e del web. L’iniziativa s’inserisce nel progetto “Free Life”, che prevede anche un percorso di formazione rivolto a diversi soggetti istituzionali e sociali (Prefetture, Procure, Questure, Magistratura, forze dell’ordine, Aziende sanitarie e ospedaliere, Comuni capofila di Zona sociale, Anci regionale, organizzazioni sindacali, terzo settore e associazionismo) per attivare una serie di iniziative, a carattere regionale, utili a contrastare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento degli esseri umani. In questo contesto, la Regione Umbria ha istituito due organismi permanenti di coordinamento e confronto: il “Tavolo di Governance del sistema regionale anti tratta”, che permetterà di definire strategie ed indirizzi programmatici nel territorio regionale e il “Tavolo di coordinamento del sistema regionale anti tratta” che affiancherà il primo nell’attuazione delle azioni, offrendo gli strumenti necessari ad attuare ed armonizzare le procedure di intervento. L’obiettivo è arrivare a un protocollo d’intesa operativo per la definizione di un modello regionale contro tratta e sfruttamento di esseri umani e la costituzione di un pool regionale antitratta.
Foto: AUN ©