“Io sono più spregiudicato – spiega Pochesci – nelle ultime due gare potevamo fare due pareggi ma io sono così e voglio vincere. I ragazzi incominciano ad avvertire la pressione, io ero un animale da campo e le critiche mi davano forza.
Troppi elogi nelle prime tre partite, soltanto le due curve sono state sempre al mio fianco e al fianco della Ternana. Tutti stiamo lavorando, in primis la società. Il patron era ‘allergico’ al calcio e ora sta sempre a Terni a seguire la squadra. Lui ha ribadito l’obiettivo, ci ha messo la faccia quando le cose andavano male. Abbiamo parlato e preso delle decisioni, che in futuro vi diremo. Nessuno ci ha dominato, la gente è tornata allo stadio ma vogliamo sempre di più”.
“Probabilmente in futuro non farò più conferenze – continua il mister – mi distrae parlare con voi perchè non voglio giustificarmi dopo le sconfitte. Più risultati e meno parole. A voi giornalisti piace criticarci per far capire che ne sapete più di un collega. A me fa solo piacere ricevere le critiche, devo difendere i miei giocatori. Per me sarà la partita della vita perché voglio vincere. Quando vado in giro a Terni voglio la gente che mi abbraccia e non che mi compatisce. Il ternano è come me schietto e contento di come rispondiamo in campo”.
“La Cremonese – sottolinea Pochesci – è una squadra che concede poco, loro giocheranno con il 4-3-2-1 e noi non possiamo giocare allo stesso modo. Non arrivano i risultati e sono molto preoccupato perché rappresento il calcio che conta. Non rappresento più il paesino, ma una società gloriosa. Li ho portati a cena, stiamo migliorando il gruppo.
Nell’allenamento a porte chiuse abbiamo provato qualcosa di particolare, non voglio che esca fuori. La partita è un pò particolare, Tesser ha lasciato un grande ricordo e magari qualcuno di voi ci parla e racconta qualcosa. Non voglio dare vantaggi all’avversario. Continuo a lavorare sugli errori individuali, solo con il lavoro possiamo migliorare”.
Foto: (archivio) TerniLife ©