Cosa intende fare il Governo a garanzia della salvaguardia del polo industriale ternano, di valore strategico per l’economia italiana, e degli attuali livelli occupazionali, alla luce della paventata fusione tra Thyssen-Krupp e Tata Steel? A chiederlo, attraverso un’interrogazione rivolta al ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, è il senatore della Lega Nord, Stefano Candiani.
“La probabile fusione, attraverso una joint venture in Europa, tra Thyssen-Krupp e Tata è destinata a cambiare l’assetto mondiale del mercato dell’acciaio – scrive Candiani nell’atto – l’accordo dovrebbe perfezionarsi entro il 2018 con la nascita di un gruppo europeo dell’acciaio, secondo dopo Arcelor Mittal, con 15 miliardi di euro di ricavi presunti e 21 milioni di tonnellate di acciaio prodotte annualmente.
In Italia, Thyssen-Krupp è tra l’altro proprietaria dell’Acciai Speciali Terni. L’azienda, unica in Italia a produrre laminati, riveste un ruolo strategico per l’economia nazionale ed europea. Al momento – prosegue il senatore del Carroccio nel suo documento – il polo siderurgico ternano sembra sia escluso dalla trattativa in atto ma è evidente, dato il ruolo che lo stesso ricopre nel panorama dell’industria siderurgica, la necessità di un coinvolgimento della città, delle istituzioni locali e dei sindacati”.
Candiani sottolinea “la crescita della quantità di acciaio prodotta in altri paesi come la Cina” e “il clima di profonda preoccupazione che per l’azienda Ast di Terni è amplificato dall’eventuale perfezionamento dell’accordo tra Thyssen-Krupp e Tata”.
Il senatore ritiene necessario “adottare ogni iniziativa di salvaguardia della realtà produttiva ed occupazionale ternana” in quanto “l’eventuale ridimensionamento del polo siderurgico di Terni rappresenterebbe un altro colpo alla politica industriale italiana, mettendo in luce la farraginosità dell’azione di governo nell’adottare una seria iniziativa di rilancio”.
Al Ministro dello sviluppo economico, Calenda, viene chiesto, dunque, “quali iniziative intenda adottare per favorire una concertazione tra tutti i soggetti interessati, al fine di fare chiarezza sul futuro dello stabilimento Thyssen-Krupp Ast di Terni, a garanzia della salvaguardia del polo industriale ternano e degli attuali livelli occupazionali e
quali siano gli orientamenti del Governo in merito alla necessità di attuare, in tempi rapidi, una seria politica di rilancio della produzione italiana dell’acciaio e alle ricadute che la fusione tra Thyssen-Krupp e Tata possa generare per il sistema industriale ed occupazionale del territorio italiano”.
Il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, annuncia le prossime iniziative del Carroccio in tale ambito: “E’ necessario capire se ci saranno ripercussioni per il sito ternano – dice – e se si, in quale misura. La Lega Nord si sta muovendo a tutti i livelli, regionale,
nazionale ed europeo, in un’azione politica coordinata e indirizzata ad ottenere rassicurazioni da parte della proprietà”.
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