“Le farmacie comunali di Terni non devono essere vendute ai privati per molteplici ragioni che vanno dai forti dubbi di legittimità dell’operazione, a motivi di carattere politico e sociale, fino a banali considerazioni di natura economica e finanziaria”. A ribadirlo per l’ennesima volta sono stati i sindacati di categoria Filcams Cgil e Uiltucs Uil di Terni che hanno incontrato il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo.
“Abbiamo ripetuto al sindaco che la vendita non è possibile prima di tutto per ragioni di carattere legale, per le quali è stato già presentato un ricorso al Tar – spiegano i sindacati – ma oltre a questo abbiamo sottolineato il ruolo sociale fondamentale che le farmacie pubbliche svolgono per le fasce più deboli della popolazione della nostra città.
Se questo non bastasse – continuano Filcams e Uiltucs – ci sono i numeri, che dicono che il Comune subirà un danno molto rilevante, quantificabile in una perdita di 4 milioni di euro, attualmente previsti nel contratto di servizio con Farmacie Terni, oltre agli utili futuri previsti nel piano industriale approvato dallo stesso consiglio comunale”.
Insomma, per i sindacati l’ipotesi di vendita resta una mossa assolutamente sbagliata e controproducente. “Per questo abbiamo avanzato una nuova proposta al sindaco – spiegano ancora le due sigle- rivedere il piano finanziario pluriennale, spalmando la massa passiva in un arco temporale più lungo, per consentire di attuare le azioni di recupero programmate beneficiando del contratto di servizio attualmente in essere”.
Dunque, l’invito di Filcams e Uiltucs è quello di valutare seriamente ipotesi di rilancio e crescita di Farmacie Terni, una realtà che attualmente impiega direttamente 44 lavoratori più un’altra cinquantina nell’indotto.
Foto: (archivio) TerniLife ©