L’incontro avvenuto ieri presso gli uffici della Regione dell’Umbria e che ha siglato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 40 impiegati Ast, avvia di fatto la seconda fase della ristrutturazione aziendale dello stabilimento ternano.
E’ evidente – scrive la Rsa-Usb Ast – che l’azienda è ormai intenzionata a portare avanti le proprie scelte per le quali il paventato “mantenimento degli equilibri economici e finanziari”, rappresentano l’ultima e valida sponda offerta dall’accordo sottoscritto al Mise del 2014. Per questo tale procedura non deve destare stupore, soprattutto a chi quell’accordo lo ha firmato.
Resta invece da capire se l’azienda si fermerà qui oppure continuerà a mandare via forza lavoro e soprattutto da comprendere se e in che misura è a rischio la tenuta dell’area a caldo, soprattutto alla luce delle recenti scelte di strategia aziendale.
Una cosa è purtroppo chiara: stante i rapporti di forza a suo favore, l’azienda ritiene con tutta evidenza di poter fare ciò che vuole.
Questo è purtroppo il risultato determinato da anni di relazioni sindacali falsate, nei quali le lotte sindacali sono state in qualche modo “edulcorate” e che hanno permesso all’azienda di portare comunque avanti il suo disegno, che oggi appare in modo nitido (almeno ai nostri occhi…) e ci consegna l’avvio, come da mesi sosteniamo, di un percorso concertativo nel quale a perdere saranno ancora una volta i lavoratori e la città, che assiste attonita al depauperamento progressivo del sito siderurgico ternano.
Tutto ancora una volta si svolgerà nelle segrete stanze del Mise, con un percorso che avrà bisogno di molto tempo ancora.
Per l’USB è indispensabile che si dia inizio ad una serie di assemblee per informare i lavoratori sullo stato attuale delle cose, aprendo una discussione seria ed aperta e che porti alla definizione di un primo pacchetto di scioperi, quale giusta e necessaria risposta alla scelta del licenziamento di forza lavoro effettuata dall’azienda.
Questo, sosteniamo con forza, è il percorso che un vero sindacato dovrebbe sostenere, avendo ben presente l’obiettivo unico e primario della propria azione: la tutela occupazionale e dei diritti dei lavoratori”.
Foto: (archivio) TerniLife ©