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(di Roberta Falasca) Privati cittadini si stanno mettendo all’opera per migliorare la città di Terni. Se la montagna non va da Maometto, allora Maometto va alla montagna. Se l’amministrazione comunale non gestisce bene le aree e il verde pubblico, sono i cittadini che se ne fanno carico.
Si tratta di un’iniziativa di cui si sta facendo promotore Marco D’Amore, finalizzata al decoro e in certi casi al recupero delle aree verdi del nostro comune, dal nome “Mi rifiuto”.
“Le mie frequenti passeggiate mattutine – spiega su Facebook D’Amore – sia per le vie cittadine che nei parchi pubblici, mi hanno fatto aprire gli occhi sulla situazione non più sostenibile relativamente alla pulizia, in generale, delle aree verdi della nostra città. Per questo motivo ho deciso che anziché assistere inerme a questo scempio, attese le responsabilità sia di chi sporca, sia di chi non pulisce, sia necessario fare qualcosa.
In pratica vorrei organizzare delle squadre di cittadini liberi, senza forme di associazionismo di alcun tipo, che si possano dedicare in maniera sistematica alla pulizia di alcune aree dai rifiuti di ogni tipo, differenziandoli. Ed in questo senso ho già preso accordi con l’Asm per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti raccolti.
Questa è un’importante iniziativa che stimola la società a fare meglio e che procura effetti a lungo termine come quello di ‘emarginare’ gli incivili e diventare un esempio positivo su cui far riflettere le istituzioni preposte a questi compiti. Per questo ho creato un gruppo su WhatsApp che ho chiamato ‘Mi rifiuto!’ poiché l’input è proprio il rifiutarsi di vivere e far vivere i nostri figli in una città sporca. Noi cittadini abbiamo un grande potere. Credo che sia ora di iniziare a sfruttarlo”.
Chiunque voglia partecipare all’iniziativa può contattare Marco D’Amore su Facebook. Domenica scorsa alcuni cittadini che fanno parte del gruppo “Mi rifiuto!” hanno partecipato alla pulizia del parco Le Grazie mentre domani, mercoledì 30 agosto è in programma l’intervento al parco Tyrus in via Campofregoso.
Foto: Ternilife ©
