“Diffusione della cultura, valorizzazione del territorio e delle sue eccellenze, promozione del turismo stanziale – dichiara la presidente della Pro Loco Marmore, Manola Conti – . Questo è quanto abbiamo fatto noi, miriamo a dare il giusto valore al nostro territorio, culla di arte, archeologia, storia, cultura e tradizioni, alla crescita qualitativa delle realtà economiche territoriali e, nel contempo, alla conoscenza della cultura e delle tradizioni per poterle tramandare. Abbiamo scelto di farlo utilizzando la forma artistica che da sempre narra una storia: il teatro”.
La V^ edizione di “Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni”, patrocinata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Umbria, Comune di Terni, Camera di Commercio di Terni, UNPLI, UILT Umbria e Confartigianato Terni, ha lasciato il segno.
La rassegna nazionale di teatro dialettale si è tenuta nello splendido scenario del Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci – sentiero 5, al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia.
Il sentiero 5 si sviluppa sul ciglio della rupe di Marmore offrendo panorami mozzafiato, presentandosi alla vista come un monumentale parco di archeologia industriale a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine.
Parliamo proprio della Cascata delle Marmore, sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità. Una valorizzazione in chiave culturale e turistica per l’appeal della location, in un connubio tra storia, arte, cultura, natura, divertimento.
La rassegna di teatro dialettale ha riscosso così tanto successo che la Pro Loco Marmore sta raccogliendo da subito idee e richieste di partecipazione per la prossima edizione da compagnie teatrali sul tutto il territorio nazionale.
La scelta del dialetto non è stata causale, ma fermamente voluta. Il dialetto quale ‘lingua’ che rappresenta e custodisce le origini, le tradizioni, gli usi e i costumi di un territorio che si riconosce in essa. Valorizzare il dialetto quale patrimonio culturale significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane. Il contesto naturalistico ha fatto tutto il resto.
A rappresentarlo sono state Compagnie amatoriali che nulla hanno da invidiare ai professionisti e questo lo ha decretato il numeroso pubblico presente, i social, i media anche a livello nazionale.
Grande professionalità, improvvisazione tipica del teatro amatoriale, attori superlativi e staff molto competente. Il pubblico presente, divertito, attento, simpaticamente coinvolto, non ha lesinato applausi di gradimento, gioia, risate e spensieratezza.
Gruppo Teatrale La Compagnia degli Svitati di Perugia
Associazione Filodrammatica Compagnia D’Ercole di Monterchi
La Nuova Compagnia Teatro città di Terni
La Compagnia del Polvarone di Arezzo
L’Associazione Culturale il Teatro dei Picari di Macerata
Sipario Rosso di Rieti
La Compagnia Teatrale I Burloni di Montefiascone
L’ Associazione Culturale Il Siparietto di Marmore
Il comico Luca Di Maria
Foto: Proloco Marmore