Il Governo ha già accolto la richiesta della Regione Umbria di stato di emergenza per la prolungata siccità, avanzata il 24 luglio scorso, ed ha stanziato 6 milioni di euro, che serviranno a potenziare l’approvvigionamento idropotabile nelle aree più in difficoltà.
Invece lo stato di calamità naturale per l’agricoltura può essere richiesto dalle Regioni solo alla fine dell’evento, cioè quando si avrà un quadro chiaro delle mancate produzioni, dai seminativi al vino, dall’olio ai frutteti, alla zootecnia. Alla richiesta occorre infatti allegare la quantificazione dei danni.
A fine settembre si dovrebbe avere una visione chiara del fabbisogno umbro, che a fine luglio ammontava, stando a una prima stima, a quattro milioni di euro. E’ quanto ha riferito stamani l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, nel corso della riunione del Tavolo verde.
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