Un minuto di silenzio è stato osservato dal Consiglio comunale di Amelia in avvio di seduta oggi per ricordare la figura di Edoardo Mazzocchi, morto ieri dopo una lunga malattia.
Anche da Narni il sindaco, Francesco de Rebotti, ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia. “Ho un ricordo vivo e forte – ha detto De Rebotti – di una persona straordinaria, appassionata e vera, verace. L’imprenditoria, l’agricoltura, la socialità e la politica narnese, e non solo, perdono uno dei suoi esempi più virtuosi”.
Edoardo Mazzocchi era presidente del centro studi Malfatti e il direttore Danilo Stentella ne ha ricordato le grandi doti umane e professionali.
“Mi piace ricordare come e perché l’ho conosciuto, qualche decennio fa – scrive Stentella – La mia e la sua famiglia erano imparentate, tutte e due originarie del paese di Vasciano di Stroncone, ma per vari motivi non avevo mai avuto occasione nemmeno di incontrarlo, fino a quando un giorno una ragazza che faceva parte del suo staff politico mi raccontò di questo politico democristiano, anomalo per certi versi, che come un moderno Cincinnato alternava la sua attività istituzionale di Consigliere regionale con l’attività agricola.
Mi colpì quella frase: “Se lo chiami al telefono, risponde sempre, a qualunque ora, ma o si trova in consiglio regionale o si trova sul trattore a lavorare i suoi campi“. Il giorno chiamai la sua segreteria politica a Terni e chiesi un appuntamento. Con lui e con gli altri amici del suo gruppo politico, una grande e gioiosa famiglia, ho vissuto una fase politica della storia d’Italia molto delicata, quella della fine della Prima Repubblica e della svendita degli ideali che avevano fatto grande questo Paese, ho assistito al tradimento di tanti politicanti, che si sono consegnati ai partiti superstiti della purga di Mani Pulite.
Ho visto il nostro Edoardo Mazzocchi resistere, contro il proprio interesse economico, alle lusinghe delle aggregazioni politiche emergenti, l’ho visto pagare un prezzo molto alto per queste scelte coraggiose. Per quanto ci resta da vivere il suo esempio rappresenterà per noi uno stile di vita e un grido di guerra. Il vuoto che lascia nei nostri cuori e nella nostra organizzazione sarà difficilmente colmabile. Buon viaggio Presidente, arrivederci”.
Foto: (archivio) Terni Life ©