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Scavi ad Amelia, nuove importanti scoperte / Studi in corso della Sovrintendenza

Potrebbero avere una consistente importanza i reperti archeologici recentemente tornati alla luce con gli scavi che sta eseguendo la Sovrintendenza archeologica, Belle arti e paesaggio dell’Umbria nella zona di San Pancrazio di Amelia, tra Montenero e il bivio di Penna in Teverina. L’amministrazione comunale di Amelia  sta seguendo con attenzione le operazioni di scavo nell’area dove già nel 2012 era stata ritrovata un’ara con dedica ad Iside. Le ricerche sul campo hanno fatto riemergere anche due testine, una di donna adulta e una di uomo, presumibilmente un sileno (sorta di satiro) ritrovate in un agglomerato di strutture segnate da un ampio orizzonte di distruzioni probabilmente volontarie.

Da una delle estese fosse in cui sono stati ributtati materiali e strutture, secondo la Sovrintendenza, proviene un’iscrizione lapidaria su ara con cui un soldato commemora, sciogliendo il voto, una grazia ricevuta forse proprio dalla divinità titolare dell’area sacra.

Il materiale ceramico, la cui definizione cronologica sarà fondamentale per la datazione delle fasi di vita dell’insediamento, si segnala per la diffusa presenza di forme da fuoco e contenitori per la conservazione di derrate. Si tratta di materiali tipici di ambiti residenziali coerenti con l’ipotesi di destinazione cultuale dell’area. “Su tutti i ritrovamenti – dice l’assessore alla cultura, Federica Proietti – sono in corso gli studi degli esperti. Noi, come assessorato, seguiremo, in stretto e costante rapporto con la Sovrintendenza e in collaborazione con l’ispettore di zona, Giovanni Altamore, e con il funzionario tecnologo Francesco Giordano, gli scavi anche al fine di una valorizzazione dei reperti rinvenuti presso il museo archeologico della nostra città”.

Foto: (archivio) Terni Life ©

 

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