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Santa Maria, Dal Maso: “La sanità digitale è terreno fertile per l’empowerment dei cittadini”

La digitalizzazione non è più solo una sfida ma una priorità, anche e soprattutto in campo sanitario. Un fondamentale processo di modernizzazione che, di pari passo con l’idea generale di una “sanità sostenibile”, vuol mettere al centro dei percorsi di cura il cittadino-paziente.

Niente costi aggiuntivi è la rassicurazione del mondo sanitario. Infatti con l’introduzione del digitale si potrà ottenere una sanità migliore a parità di risorse, intervenendo in ambiti quali l’accesso ai servizi, l’integrazione dei percorsi diagnostici e terapeutici,  la creazione di punti di accesso unici, localizzati nel territorio e nelle case stesse.

L’evento “L’innovazione al servizio della sanità:  opportunità per le imprese, impatto sociale e nuove frontiere per la salute digitale” promosso dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni in collaborazione con Consenso, business unit  per le Relazioni Istituzionali del gruppo di comunicazione Hdrà,  nasce come occasione di conoscenza e condivisione sull’impatto e sulle opportunità delle tecnologie digitali come leva di innovazione.

Una giornata che vede coinvolti Massimo Casciello, DG della Digitalizzazione del Sistema Informativo Sanitario e della Statistica del Ministero dello Salute, Annartia Bellarosa Pw C Advisory Pharmaceuticals e Life Sciences, lo startupper Gianluigi Tiberi founder Umbria Bioengineering Tecnologies srl oltre al mondo dell’industria rappresentato da Luciano Frattini AD Bellco – Medtronic e Giuseppe Coliandro GM GE Healthcare Italia, Simone Peruzzi Coordinatore Area servizi alle Imprese Sviluppumbria.

Proprio sulla cultura dell’innovazione digitale ha insistito l’intervento del “padrone di casa” il direttore generale Maurizio Dal Maso “Nei prossimi anni  tutti gli  ospedali in Italia  vivranno un progetto  di  cambiamento organizzativo che li porterà ad operare in una logica nuova, anzi antica,  ovvero quella di fare  “more  from  less  for  more”” ha spiegato Dal Maso e lancia la scommessa “La classe medica e tutti i professionisti  sanitari sapranno gestire questo diverso e innovativo approccio culturale?  Sapranno accettare la sfida professionale che ne deriverà e lo sapranno  fare con competenza e con capacità di integrazione interdisciplinare e multiprofessionale?” .

Una scommessa che non possiamo perdere sottolinea il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Terni “Questa è la rotta che le Direzioni aziendali  portate all’innovazione  dovranno seguire proponendo un coinvolgimento attivo di tutti i portatori di interesse, pazienti in primis”.

L’integrazione permetterà anche una tempestiva disponibilità delle informazioni relative allo stato di salute e al percorso di cura ha ricordato Massimo Casciello “Opportunità o necessità? Per definire il valore aggiunto dell’innovazione digitale in sanità credo sia importante considerare almeno due aspetti essenziali”. “Il primo è quello della raccolta delle informazioni necessarie per svolgere una ricerca operativa o per comprendere qual è l’evoluzione o la regressione di certe situazioni. La sanità digitale consente di raccogliere più rapidamente tutte le informazioni che servono per approfondire la conoscenza di un problema e trovare le soluzioni” ha ricordato Casciello e ha aggiunto “ il secondo è quello della che consente di intercettare i cittadini bisognosi direttamente sul territorio. Infatti a causa dell’invecchiamento generale della popolazione, la maggior parte delle attività sanitarie si dovrà svolgere sempre più a livello territoriale.”

In altre parole la sanità digitale creerà un terreno fertile per “l’empowerment” dei cittadini che, insieme agli operatori, possono diventare attori attivi del sistema sanitario. Cittadini sempre più informati e consapevoli e una digitalizzazione che si fondi su di una considerazione delle esigenze, degli ostacoli e delle barriere che ciascun gruppo sociale e territoriale potrebbe incontrare lungo tutto il percorso.

Pazienti informati sì ma anche sempre più connessi, come ha ricordato Annarita Bellarosa nel suo intervento di scenario. “Assistiamo ad un aumento della domanda di assistenza sanitaria, alla richiesta di cure personalizzate e alla necessità di ripensare i sistemi di offerta e i modelli di cura garantendo elevati livelli di qualità e contenimento dei costi. Idee, competenze e tecnologie abilitanti rappresentano i fattori critici di successo per ottenere una maggiore efficienza dei processi, una migliore qualità delle cure offerte e la possibilità di seguire il paziente nel suo percorso di cura attraverso i diversi setting assistenziali”.

Foto: Aosp Terni ©

 

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