“È incomprensibile – dichiara l’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi – l’atteggiamento che da tempo la Cgil (LEGGI) ha assunto sulla vicenda di FarmacieTerni Srl e sulla ipotesi di vendita di una quota di maggioranza. Sembra essere diventata una questione personale che travalica la complessità delle questioni in gioco. Essere contrari ad una scelta dell’Amministrazione comunale non solo è legittimo ma spesso può rappresentare uno stimolo in più per chi svolge una funzione pubblica con l’obiettivo di amministrare la cosa pubblica e che ha il dovere di cercare le soluzioni migliori, anche se proposte da altri.
Con la Cgil, così come con le altre Organizzazioni sindacali, abbiamo affrontato più volte le criticità del nostro Ente e discusso quali soluzioni mettere in campo per far uscire prima possibile il nostro Comune da una situazione finanziaria critica, che abbiamo ereditato, e rispetto alla quale non vogliamo girarci dall’altra parte facendo pesare le non scelte sulle future amministrazioni e ancora di più sulle future generazioni.
Dovevamo proporre l’applicazione del Fondo di rotazione e aumentare le tasse al massimo per tutti i cittadini ternani? Non è stata proprio la Cgil, anche in occasione degli ultimi bilanci di previsione, a proporre insistentemente la firma di protocolli d’intesa per difendere le fasce più deboli dal peso eccessivo della tassazione locale? Non è stata la Cgil, unitamente alle altre organizzazioni sindacali. a chiedere di evitare l’applicazione del Fondo di rotazione che peserebbe in maniera devastante sui cittadini ternani in termini di aumento delle tasse e di diminuzione dei servizi e che danneggerebbe fortemente anche i livelli retributivi del personale comunale? Non è stata anche la Cgil a chiedere un incremento della capacità di investimento del Comune per il miglioramento delle strutture pubbliche, che invece non sarebbe possibile se l’Amministrazione comunale fosse commissariata o anche se fosse obbligata ad inserire il Fondo di rotazione?
La proposta dell’Amministrazione comunale di provvedere al risanamento dell’Ente anche attraverso la cessione di una quota importante della nostra società delle farmacie comunali, non ha nulla di punitivo, è una scelta certamente dolorosa, ma è la soluzione che a nostro giudizio produce sul nostro territorio il male minore e che tiene conto oggettivamente dell’interesse generale. L’alienazione di Farmacie Terni nasce dalla volontà – più volte espressa – di cedere un bene non strategico per dar luogo a introiti che possano, invece, essere strategici per la città.
L’alternativa sarebbe affidare a meccanismi automatici, privi di ogni discrezionalità gestionale, il risanamento contabile, con taglio dei servizi e inevitabile inasprimento fiscale, un’autentica iattura per la città che sta faticosamente uscendo dalla crisi economica che negli ultimi dieci anni ha investito il Paese, per la perdita di quei servizi comunali che hanno reso meno pesanti sulla popolazione non solo gli effetti della crisi ma anche i tagli generali alla finanza pubblica.
Con la vendita verrebbe certamente meno parte della proprietà pubblica, ma non si intaccherebbe minimamente la qualità e la quantità del servizio farmaceutico della città e della rete dei servizi ausiliari e accessori che rimarranno presenti come oggi sono conosciuti. Ai cittadini ternani è a cuore questo e non altro.Basta vedere altre esperienze in giro per l’Italia per avere conferma che la privatizzazione della sola modalità di gestione di un servizio pubblico non equivale alla sua dismissione o ridimensionamento, anzi spesso è occasione per incrementare investimenti e migliorare la qualità del servizio.
Le farmacie comunali non chiuderanno, né quest’estate, né nel prossimo futuro.
Altra nostra priorità è difendere i livelli occupazionali e le prerogative dei dipendenti occupati nella società FarmacieTerni, con la consapevolezza che anche un gestore privato saprà apprezzare l’assoluta professionalità di detto personale e l’abnegazione del lavoro svolto da ciascuno. Il personale delle nostre farmacie è una risorsa e noi intendiamo salvaguardarla e tutelarla. E’ su questo fronte che aspettiamo sostegno e contributi dalla Cgil perché è questo il campo in cui si misura chi vuole mantenere alto il livello occupazionale e la qualità dei servizi per questa nostra comunità”.
Foto: (archivio) Terni Life ©