Il consiglio comunale ha approvato stasera il rendiconto di gestione dell’esercizio 2016 con 19 voti a favore e 11 contrari. Approvati anche l’atto d’indirizzo proposto da Cavicchioli (Pd) con 19 voti a favore e due contrari e l’atto d’indirizzo di Luigi Bencivenga con 21 voti favorevoli.
“Il rendiconto è un atto fondamentale e obbligatorio – ha detto l’assessore Piacenti D’Ubaldi presentando oggi pomeriggio il conto consuntivo al consiglio comunale – ed i risultati 2016 sono difficilmente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Occorre infatti considerare i nuovi vincoli imposti dalla legge e quelli da noi stessi introdotti per un atteggiamento di prudenza e di tutela della città”.
“Il risultato con un disavanzo di circa 58 milioni va letto e spiegato al di là delle strumentalizzazioni politiche. Al contrario il risultato è il frutto del lavoro di risanamento di questi ultimi anni e della ristrutturazione finanziaria dell’Ente”.
“Se poi ci si concentra sul risultato di gestione di competenza per il 2016 – ha sottolineato Piacenti – si vedrà che il saldo positivo è di oltre 580mila euro: abbiamo cioè iniziato a riportare la gestione finanziaria all’interno di canoni di sostenibilità, attraverso un lavoro duro, ma del quale s’iniziano a vedere i frutti”.
“Il piano di riequilibrio – ha continuato – è stato pensato con attenzione alle esigenze della comunità, senza incidere sulla fiscalità. Si è invece messo mano ad una riduzione del perimetro dell’intervento pubblico, dal momento che il sistema precedente non appare più sostenibile, ma sempre attraverso scelte effettuate nell’interesse generaale”.
L’assessore al bilancio ha anche ricordato il lavoro in corso sulla gestione dei residui, dove resta da migliorare la qualità della riscossione dell’Ente. Su questo – ha aggiunto Piacenti – ci saranno ulteriori atti.
“L’indebitamento dell’Ente inizia comunque a diminuire, nel 2016 di 10 milioni, passando da 180 a 170 milioni”. Infine – ha precisato Piacenti – è stata finalmente allineata al 31 dicembre 2016 la situazione dei rapporti del Comune con le società partecipate, un’altra partita difficile”.
Per Franco Todini (IC) la relazione dei revisori è inequivocabile; si predispone un atto di predissesto e non è pensabile che le partecipate non siano allineate. Il collegio rileva il costante ricorso alla tesoreria”. “Mi auguro – ha concluso – che le vicende giudiziarie del sindaco si risolvano in maniera positiva, ma dal punto di vista politico rimangono tutte immutate le responsabilità del sindaco e della giunta”.
Secondo Faliero Chiappini (Città Aperta) “la situazione è grave e difficile”, ma “al di là dei vincoli di predissesto la nuova normativa ha creato difficoltà in tutti i comuni”. Allo stesso tempo Chiappini ha rilevato la necessità di porre al centro la programmazione, l’organizzazione e la gestione interna dell’Ente. “Si apre una stagione straordinariamente importante – ha detto Chiappini – che però paghiamo”.
Per Paolo Crescimbeni (Gm), “in una città normale questa discussione non sarebbe neanche iniziata, perché sarebbe già insediato il commissario”. “L’amministrazione ha fallito in tutti i campi e le uniche soluzioni prospettate riguardano la vendita dei beni pubblici, se ci si riuscirà”. “Un’amministrazione in ritardo costante, inutile e dannosa che non discute sui problemi di Terni, dal lavoro allo sviluppo industriale”.
Federico Pasculli (M5S) ha fatto notare come si stia discutendo “un bilancio che non ha senso in un Comune che non ha senso: gli interventi di Piacenti sono da film di fantascienza, da Oscar”. “Oggi – ha continuato – il Comune manda all’aria quattro partecipate e questo viene presentato dall’assessore come un capolavoro”. “La realtà è che, in uno scenario apocalittico, ci siamo imbarcati sul Titanic”.
Francesco Ferranti, precisando che il gruppo di Forza Italia è contrario al consuntivo a causa delle lacune evidenti di tipo economico e contabile, ha reiterato le critiche di carattere amministrativo e gestionale all’amministrazione comunale e alle “tante scelte non di carattere meritocratico, ma effettuate secondo logiche di appartenenza”. “A noi non spetta dire se tutto ciò abbia rilevanza giudiziaria; a noi spetta dare un giudizio politico fallimentare sulla gestione di questo comune”.
“Con la situazione attuale – ha detto Marco Cecconi (FdI) – chiunque avrebbe lasciato i conti ad un commissario prefettizio ed invece si cerca di continuare a lavare i panni sporchi in casa: tirare fuori le cifre vere, farebbe d’altronde saltare il banco”.
“La delibera in discussione – ha detto nel suo intervento il presidente del gruppo del Pd Andrea Cavicchioli – è una mera fotografia di ciò che è accaduto nell’anno precedente. Non possiamo fare altro che prendere in considerazione il quadro come ci è stato rappresentato: un quadro difficile e complesso”. “Nessuno – ha aggiunto – si è divertito ad affrontare 54 milioni di residui attivi e il piano di riequilibrio: questo ente aveva i suoi fondamentali finanziari fuori controllo, sennò non avremmo mai fatto tutto questo. La stessa minoranza aveva più volte manifestato la necessità di ripulire i bilanci che oggi è anche una necessità richiesta dalla legge”.
“Quello che stiamo facendo – ha detto ancora Cavicchioli – sarà un elemento prioritario per chiunque gestirà il Comune, mentre il commissario non è la panacea di tutti i mali. Di fronte ad una situazione come l’attuale ci potrebbero invece essere dei provvedimenti che rischierebbero di appesantire la situazione della città”.
Cavicchioli ha poi analizzato alcuni problemi dell’Ente tra i quali la gestione della macchina amministrativa. “Abbiamo la consapevolezza che alcune criticità si siano aggravate o per pensionamenti o per altre scelte: occorrono risposte, serve una rivisitazione complessiva di tutto l’organico dell’Ente, una redistribuzione con una visione d’insieme. Serve altresì una forte azione politica nei confronti del governo e delle regioni. Alcuni elementi positivi ci sono: il patto con la regione, l’area di crisi complessa, un nuovo sistema di rapporti con la fondazione Carit”. Cavicchioli ha anche dichiarato che “la prossima settimana saranno sciolti tutti i nodi politici” e che comunque qualunque genere di decisione “passa attraverso le scelte del sindaco che è stato eletto dai cittadini”.
Il gruppo consiliare M5s al termine del dibattito ha diffuso una nota. “A differenza delle precedenti sedute di bilancio – si legge nella nota – durante le quali siano intervenuti, proponendo anche atti d’indirizzo nel merito, ha inteso oggi intervenire in aula una sola volta per esprimere lo sconcerto di fronte all’attuale situazione politica, ritenendo non più legittimo l’attuale quadro amministrativo e politico dell’Ente. Debiti fuori bilancio negati per anni saranno fatti pagare ai cittadini, senza che questa classe dirigente politica si assuma le responsabilità degli errori compiuti di fronte alla città. Riteniamo che l’unica via d’uscita siano le immediate dimissioni del sindaco e della giunta, perché chi è causa del problema non può esserne la soluzione”.
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