Il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) ritiene che il treno Frecciarossa debba “attivarsi da Terni, arrivare a Spoleto (area del cratere della Valentina), toccare Foligno, Assisi, Perugia, Terontola (lago Trasimeno), per poi entrare sui binari dell’alta velocità ad Arezzo proseguendo fino a Milano”. Commentando la proposta di un arretramento del Frecciarossa da Arezzo a Perugia, Ricci fa riferimento a “briciole e contentini, legati alla evidente non volontà di fare, andando a ledere gran parte dell’Umbria, a partire dalla città di Terni. Una soluzione che rende chiara la manifesta inefficienza della Giunta regionale con la inevitabile, da parte mia, richiesta di dimissioni di chi sta gestendo, in modo improprio, questa vicenda sul piano tecnico e politico”.
Per Ricci “anziché spendere 28 milioni di euro all’anno per le società partecipate della Regione (che producono, secondo la Corte dei Conti, ‘sprechi e inefficienze’) si potrebbero destinare almeno 3 milioni di euro per il Frecciarossa in Umbria anche attraendo fondi strutturali dell’Unione europea o chiedendoli al Governo come misure compensative per i danni indiretti provocati all’immagine, turistico economica, dal sisma 2016.
L’incapacità della Giunta di attivare questo servizio in tempi rapidi – conclude – sarebbe l’ultimo fallimento di un governo regionale che ormai è arrivato al capolinea (e in un binario morto). Nel 2020 (massimo) il cambiamento avverrà in modo inevitabile”.
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