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Ferelle, è semifinale scudetto!

Se il detto “semo nati pe’ tribolà” è un must della cultura ternana, mai slogan fu più adatto a definire il quarto di finale giocato dalle Ferelle. Una partita di andata altalenante e un ritorno che lo è stato ancora di più, con le Ferelle a inseguire una semifinale scudetto che mancava da una stagione e che era punto di snodo per l’intero anno.

Il vantaggio di Renata nel primo tempo faceva presagire una giornata di festa, ma in tutta la prima frazione le rossoverdi non riescono a chiudere la partita nonostante almeno due chiare occasioni da gol una sempre per la brasiliana e l’altra per Maite. Con Santos al 50% per l’infortunio di domenica scorsa, la squadra di Mister Pellegrini scende in campo con Neka titolare e Renata in versione laterale; le migliori cose si vedono proprio da questa intuinzione del tecnico. Primo tempo che scorre via senza troppi sussulti, anzi è la Lazio più brava a rimanere in partita facendo difesa forte e dando fastidio sempre con il pivot lungo che sia Catrambone o Duco.

Un secondo tempo che definire “allucinogeno” per le emozioni sarebbe poco: un’altra opportunità per Renata che all’uno contro uno con Vecchione si mangia un gol che difficilmente nella sua carriera avrà sbagliato. Poi il pareggio della Lazio su una bellissima azione quasi di prima in velocità. Da lì in poi calerà il buio sul parte di campo rossoverde e il gelo sugli spalti. Non passa neanche il tempo di digerire la doccia fredda che la squadra laziale, per l’occasione guidata da Mister Mannino, fa il secondo gol da calcio d’angolo. E’ 1-2 e le Ferelle cadono nell’oblio.

Otto minuti circa di black out totale, in cui la Lazio può tutto e fa di tutto per andare sul 1-3 e mandare a casa le Ferelle. Poi Renata accende ancora la luce si prende la squadra sulle spalle e con l’aiuto di Santos, che butta il cuore oltre l’ostacolo, in contropiede dopo una carambola in area butta la palla nel sacco e fa 2-2. Sembrerebbe finita e invece la Lazio non è per niente d’accordo: portiere di movimento messo in opera molto bene dalla squadra biancoceleste, invenzione di Jornet e le romane sono di nuovo sopra a neanche due minuti dal termine.

ferelle 2La Ternana Femminile tira fuori l’orgoglio e si sveglia dall’era glaciale attraversata buttandosi in avanti: Pellegrini gestisce Santos e Neka con il bilancino e trova nella mano di Benvenuto sulla linea di porta la “salvezza”. Renata va sul dischetto e fa gol spiazzando Tirelli entrata al posto di Vecchione. Il Di Vittorio pieno come un uovo esplode, sembra finita. Neanche per sogno. Due occasione in aerea rossoverde sembrano il preludio all’ennesimo miracolo Lazio, pancia di Neka sulla riga a bloccare l’urlo biancoceleste, poi calcetto di Presto su Barca, proteste delle romane, ma mancano pochi secondi e le laziali devono accellerare con il portiere di movimento: lo fanno, ma regalano palla a Renata che da sola si invola verso la porta biancoceleste è il definitivo 4-3 con poker della numero nove verde oro.

Una partita mozzafiato che ha messo in mostra una grande Lazio, ma che di fatto alla fine si è dovuta arrendere alla classe delle rossoverdi che in Renata, Maite e Santos hanno trovato quel qualcosa in più tra le due partite. Terni per ora si gode la festa, domenica ci sarà l’avversario più ostico possibile quello che dovrà difendere il tricolore sul petto: il Montesilvano, ma l’esodo dei tifosi rossoverdi è già in atto.

Foto: Luca Pagliaricci ©

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