Dopo il servizio di Report sugli Studios di Papigno andato in onda ieri sera su Rai 3, è scattata la querela di Roberto Benigni e della moglie Nicoletta Braschi contro il programma.
In una nota, l’avvocato che rappresenta Benigni e Braschi, Michele Gentiloni Silveri, comunica di “aver ricevuto mandato di sporgere querela presso la Procura della Repubblica di Roma nei confronti di Giorgio Mottola e Sigfrido Ranucci, nonché di chiunque altro abbia con loro concorso o cooperato, in relazione alle notizie false e gravemente diffamatorie diffuse nel corso della puntata”.
Nella nota, l’avvocato Gentiloni Silveri annuncia querela ai danni di Report “nell’interesse di Nicoletta Braschi e Roberto Benigni sia in proprio che quali soci di Melampo Cinematografica S.r.l.”.
Nell’inchiesta trasmessa ieri, Report ha raccontato la vicenda degli studi di Papigno, in Umbria, dove Benigni ha girato La vita è bella e Pinocchio. Un polo cinematografico che – secondo il programma di Rai3 – avrebbe goduto di 16 milioni di euro di finanziamenti pubblici.
“Quello che contestiamo – spiegano i legali del Premio Oscar – è che l’operazione imprenditoriale si sia basata su fondi pubblici e che Benigni sia poi ‘scappato’ per non sopportarne i costi. In realtà non è vero che l’operazione ha goduto di finanziamenti pubblici, perché la ristrutturazione è stata fatta a spese di Benigni. E non è vero che il nostro cliente è scappato di fronte al mancato rilancio di Papigno, quando poi gli studi sono stati rilevati da Cinecittà Studios, società di Luigi Abete, Aurelio De Laurentiis e Andrea Della Valle. La ristrutturazione è costata 7,4 milioni a carico di Benigni; Cinecittà Studios ha ‘comprato’ 5 milioni di credito; Benigni deve ancora riscuotere 1,1 milioni. Dunque ci ha rimesso. Lo stesso Benigni ha detto ai microfoni di Report ‘Non si sa quanti soldi ci ho perso’. Foto: web ©