Sarà basato sui nuovi concetti di “food strategies” lo sviluppo dell’amerino che punta alla promozione e all’uso dei prodotti locali per definire una parte del suo futuro.
E’ quanto è emerso dall’incontro fra le amministrazioni comunali di Amelia, promotrice, Attigliano, Alviano, Avigliano Umbro, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Penna in Teverina per confrontarsi su possibili sinergie fra governo del territorio e approvvigionamento alimentare di prossimità.
“Le “food strategies” proposte per grandi città come New York, Toronto e Amsterdam ed inserite nel nostro Piano regolatore – spiega il vice sindaco Andrea Nunzi – hanno applicazioni anche in Italia, come nel caso di Pisa, e ad Amelia stanno trovando una nuova e inedita prospettiva.
Il Comune diviene protagonista nella promozione di una reale riduzione della frammentazione e delle separazioni fra l’ambito urbano e il rurale riscrivendo le relazioni tra città e campagna, agendo sui luoghi e sul rapporto tra produttori, commercianti e consumatori, imprese e governi locali, con un’integrazione e un’alternativa di approvvigionamento di prossimità rispetto al mercato globale”.
Il ruolo dei Comuni, secondo Nunzi, diviene quello di promuovere la concentrazione dell’offerta, l’integrazione tra le diverse fasi della filiera, lo scambio e la diffusione di innovazione, lo sviluppo di servizi di sostegno e forme di cooperazione tra realtà produttive diverse.
L’impegno da parte dei produttori coinvolti è invece di coltivare bene, di promuovere modelli di agricoltura sostenibile, per avere impatti considerevoli sulla conservazione degli ecosistemi facendo fronte contro la banalizzazione dei paesaggi.
La sistematicità degli interventi e degli stakeholders coinvolti porta così ad un nuovo patto sociale, alla rilocalizzazione delle attività di produzione e di trasformazione, alla consequenziale valorizzazione delle risorse naturali del territorio e al coinvolgimento delle aziende agricole nei percorsi di tutela, a fronte di provvedimenti di esenzione o agevolazioni fiscali ed iniziative di rete tra imprese.
All’incontro erano presenti Gaetano Martino, del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Fabio Bianconi e Marco Filippucci del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, che hanno illustrato l’attività intrapresa sotto l’impulso della sottomisura 16.1 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 dal Gruppo Operativo che trova quale capofila il CESAR (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale) e al quale fanno parte quasi 40 imprese di vari settori.
Il tema che si sta aprendo è inerente alle strategie di sviluppo locale nelle zone rurali attraverso progetti d’innovazione incentrati sul ruolo, per l’economia e la società, della multifunzionalità delle aziende agricole. La sinergia fra cooperazione fra pubblico e privato, l’utilizzo dell’ICT, il ridisegno dei business model si configura come la strategia di innovazione proposta per riscrivere le relazioni fra città e campagna.
In tale contesto si innescano la creazione di hub del cibo, strumento di connessione fra la comunità e i produttori ancora non presenti in Umbria, che vogliono essere attivati in maniera sperimentale con la proposta.
“Il ruolo delle amministrazioni pubbliche in tale percorso di tutela e promozione diviene centrale – afferma Nunzi – nonostante le chiare difficoltà connesse alla crisi economica. Si innescano quindi la descrizione degli spunti progettuali scaturiti all’interno del progetto di ricerca “CAPUES – Cibo, ambiente, paesaggio, urbanistica, economia, sviluppo. Strategie sperimentali per la pianificazione alimentare nel Comune di Amelia” supportato dalla Regione Umbria e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni, che hanno finanziato la ricerca coordinata dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale.
I ricercatori di Ingegneria hanno presentato gli studi correlati alla rappresentazione del paesaggio declinata in un progetto urbano che pone al centro del governo del territorio il tema del cibo.
Nell’ottica del consumo di suolo zero, la ricerca ha trovato una sinergia inedita con il nuovo Piano regolatore nella valorizzazione del territorio e della sua produzione quale fondamento dal quale partire per ridisegnare, con la concretezza delle azioni, il paesaggio. Foto: (archivio) Terni Life ©