Si è svolta questa mattina, al Caos, la cerimonia di donazione da parte di Lidia Secci di un disegno di Renato Guttuso al Comune di Terni. Presenti all’appuntamento il sindaco Di Girolamo e il prefetto responsabile dell’unità di crisi nazionale Mibact Fabio Carapezza Guttuso.
L’opera è stata realizzata nel 1970, fu commissionato a Renato Guttuso dalla famiglia Secci come bozzetto della vetrata per la cappella di famiglia che si trova al cimitero di Terni, dopo la morte del figlio Sandro, scomparso nel 1959 in tenera età. Il progetto architettonico della cappella è di Mario Ridolfi, mentre quello del cancello è di Vincenzo Gaetaniello. Nella cappella è sepolto anche Sergio Secci, morto nella strage alla stazione di Bologna del 1980.
“Voglio ringraziare – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tiziana De Angelis – la signora Lidia Piccolini Secci, già protagonista in passato di diverse donazioni a favore del Comune di Terni, tra le quali una pregiata serie di stampe della Cascata delle Marmore. La famiglia Secci contribuisce anche in questa occasione, con la donazione del disegno di Guttuso al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice, alla crescita culturale della città di Terni. Il suo è un gesto di grande spessore civico, da parte di una persona e di una famiglia che, pure di fronte ai drammi della vita, hanno saputo reagire con grandissima dignità, generosità, senso delle istituzioni e della comunità”.
“Oggi – scrive il sindaco Di Girolamo – Lidia Secci ha donato al sistema museale di Terni un bozzetto di Renato Guttuso. Voglio solo ringraziarla e dire che è un gesto bello, così come è bello il disegno di una delle firme più importanti del ‘900 . E a proposito di bellezza, l’ufficio comunale che ha organizzato la donazione, oggi ha diffuso uno scritto di Umberto Eco su Sergio Secci. E’ una pagina meravigliosa, incentrata non sul dramma, ma sul valore, pubblicata dall’Espresso diversi anni fa. Sono passati 58 anni dalla morte del piccolo Sandro, 37 da quella del giovane Sergio, nella Strage di Bologna. Un lasso di tempo sufficiente, forse, per lenire la tragicità delle vicende e per lasciare la nitidezza dei ricordi più belli. Foto: (archivio) Terni Life ©