“Sull’inceneritore Ternibiomassa il sindaco ha espresso un parere assurdo, inconcepibile, paradossale. Il Comune infatti si è dichiarato contrario ad una conclusione favorevole del procedimento autorizzativo per mancanza di studi epidemiologici in grado di dimostrare l’assenza di un impatto sanitario delle emissioni sulla salute dei ternani”.
Lo scrive in una nota diffusa stamattina, il presidente del gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Spada, Thomas De Luca. “Dovendo raffigurare calcisticamente questa azione – prosegue De Luca – sarebbe congruo immaginare un calciatore che dopo aver smarcato difesa e portiere, rimasto da solo nell’area piccola, non decide di tirare a porta vuota, ma prosegue fino alla bandierina del calcio d’angolo rimanendo in attesa di smarcare nuovamente gli avversari”.
“Lo studio epidemiologico, infatti, c’è eccome e si chiama Studio Sentieri. Lo studio svolto dalla massima istituzione sanitaria nazionale, l’Istituto Superiore di Sanità, validato scientificamente e unica fonte esistente nel nostro territorio. Studio diffuso all’opinione pubblica dal M5S nel 2012, quando il sindaco ne era già da tempo a conoscenza. Lasciar intendere che possa esistere uno studio in grado di dimostrare il nesso causale univoco tra la presenza dell’impianto e l’insorgenza di patologie non solo è irreale ma concretamente impossibile. Questo proprio in funzione dell’eterogeneità delle fonti emissive probabile motivo per cui, in funzione di un effetto sinergico, a Terni ci si ammala e si muore di più”.
“Per questo il sindaco – scrive ancora De Luca – avrebbe dovuto, così come indicato dalla Regione, esprimere un parere contrario sulla base dello studio Sentieri, in virtù delle proprie competenze e facoltà assegnate dalla legge in ambito sanitario”. “Siamo allibiti. Non vorremmo immaginare che l’accordo fosse quello di sparare a salve a Terni per poi autorizzare a Perugia, un gioco di squadra Marini-Di Girolamo.
Far finta di dire no per far fare la parte dei cattivi ai perugini. Una sceneggiatura da quattro soldi scritta sulla pelle dei ternani, certo è che se la Regione dovesse dare il proprio assenso sarebbe difficile immaginare scenari diversi. È probabilmente inconcepibile per la classe politica di questa città lavorare per il bene comune mentre riesce molto bene rappresentare gli interessi di piccoli gruppi di potere”. Foto: (archivio) Terni Life ©