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Terni Biomassa, Comitato No Inc: “Di Girolamo non ha detto no” / La replica del sindaco

“Il parere presentato dal sindaco di Terni nella conferenza dei servizi relativa alla procedura di AIA dell’impianto di Ternibiomassa non afferma un no chiaro e deciso, ma sostiene che con gli attuali dati in mano non può dare un parere, nè positivo nè negativo” scrive in una nota il Comitato No Inceneritori.

“E quando  – continua il Comitato – fa riferimento al Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265, cita solo l’articolo 217, quello che prevede la possibilità per il sindaco di dare prescrizioni ad un impianto insalubre, omette però il precedente articolo 216 che recita “…quando lo ritenga necessario nell’interesse della salute pubblica, può vietarne la attivazione o subordinarla a determinate cautele”.

Tale ambiguità quindi dà alla regione un margine di manovra abbastanza ampio, anche se la cosa più probabile ci sembra che sia la libertà di scelta che gli viene lasciata, una libertà che sembra quasi complicità. Questo perché il parere del sindaco in conferenza dei servizi è vincolante e un parere negativo avrebbe significato la chiusura del procedimento senza l’assegnazione dell’AIA, fatto a cui la Regione non avrebbe potuto opporre alcunché”.

“Questo di fatto non avviene – continua il Comitato – poiché è lo stesso comune che afferma che l’ultima parola spetta alla regione. Rimettere la decisione nella mani della regione è semplicemente una mossa per lavarsi le mani e non assumersi la responsabilità di decidere. Inoltre attendere lo studio epidemiologico del Dipartimento di Igiene dell’Università di Perugia, di cui parla lo stesso sindaco,  significherebbe aspettare anni ed è chiaramente impossibile lasciare aperta la procedura e tenere il privato in standby per tutto questo tempo. L’atteggiamento dell’amministrazione comunale è quindi in continuità con il passato, e a fronte di questo epilogo appare tutto quanto fatto fino ad oggi, una finta opposizione giusto per ottenere titoli di giornale roboanti, piuttosto che una reale intenzione di chiudere il secondo inceneritore.

Ad oggi la palla stà alla regione che ha in mano un pare dell’ASL che pone sicuramente un problema sanitario e quello del sindaco che non dice apertamente di no, ma che afferma la necessità di avere ulteriori dati. Perciò al comitato pare chiaro che per il principio di precauzione l’autorizzazione non va data e su questo continuerà a battersi con forza, fino ad un eventuale ricorso al TAR, nel caso in cui l’AIA venga assegnata”.

“Il no del Comune di Terni all’inceneritore Terni Biomassa è chiaro e netto” risponde il primo cittadino Leopoldo  Di Girolamo che replica alle dichiarazioni del Comitato:

“Non è assolutamente vero, come sostiene il Comitato No inceneritore, che il Comune abbia detto di non poter dar né un parere positivo né negativo. Il nostro parere è semplicemente negativo come tutti i cittadini possono leggere e giudicare: Relativamente al caso di specie, si ritiene quindi che, al momento, non vi siano le condizioni per dettare le prescrizioni di cui all’art. 217 del Regio Decreto 1265/34 funzionali alla adozione del provvedimento AIA, mancandone, così come riportato in premessa, i necessari elementi costitutivi e pertanto si dichiara contrario al rilascio dello stesso provvedimento AIA.

Capisco che chi vuole solo strumentalizzare e polemizzare nei confronti dell’Amministrazione Comunale rimanga spiazzato da tanta chiarezza e nettezza, ma questa Amministrazione sulla vicenda Terni Biomassa si è sempre mossa con grande fermezza: siamo stati il primo Ente a evidenziare alcune problematicità e a chiedere valutazioni non solo sulle emissioni del singolo impianto ma del contesto nel quale vanno ad inserirsi, così come che fossero necessari approfonditi studi sia dal punto di vista ambientale che epidemiologico.

Su questa posizione, poi, sono arrivati i pareri autorevoli della Asl. Con altrettanta onestà abbiamo sempre detto che per legge il titolo autorizzativo fa capo alla Regione e che ad essa spetta la parola definitiva, soppesando tutte le problematiche ambientali, sanitarie e normative di questa vicenda.

Sostenere che il Comune ha dato pareri ambigui per lasciare margini di manovra alla Regione è dunque una menzogna, un modo di fare di chi sa solo polemizzare, attaccare le istituzioni a tutti i costi, anche quando queste si muovono in perfetta sintonia con la propria comunità. L’attacco sconsiderato, a prescindere, è un modo di fare che non porta alcuna forza alla comunità e alle ragioni della comunità, tant’è che viene da domandarsi se il Comitato è interessato alla chiusura dell’inceneritore o piuttosto alla polemica politica con l’Amministrazione Comunale”.

 

 

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