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Santa Maria, una rivoluzione digitale che migliora il rapporto con il paziente

Medicina narrativa, rivoluzione digitale in ambito sanitario e telemedicina come strumenti per migliorare il rapporto con il paziente e acquisire in tempo reale informazioni che contribuiscano alla diagnosi, alla gestione personalizzata della cura e all’aderenza terapeutica.

Sono questi i principali temi che giovedì 19 gennaio (ore 8,30-14) saranno affrontati  da autorevoli relatori nel corso dell’evento formativo organizzato dall’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni,   OMNI (Osservatorio di Medicina Narrativa Italia), Fondazione ADI  e Regione Umbria, con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Terni (via Mazieri 3).

“Con il termine di Medicina Narrativa si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa, la narrazione, quale strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura)” – Istituto Superiore di Sanità, Linee di indirizzo per l’utilizzo della medicina narrativa.

“La medicina narrativa e le tecnologie digitali tracciano la strada per una sanità sostenibile – spiega il direttore generale Maurizio Dal Maso–  nel senso che  avvicinano il bisogno della persona alla risposta organizzativa della struttura sanitaria verso percorsi di cura personalizzati e scelte clinico-assistenziali più complete, efficaci e appropriate.  In particolare, quando si unisce alla medicina narrativa, la tecnologia digitale ha il grande vantaggio di ridurre il gap con la persona, rivoluzionando il rapporto medico-paziente e aprendo la strada a nuovi modelli di erogazione dei servizi incentrati sulla personalizzazione dei percorsi di cura. Basta pensare alle app sulla salute per smartphone e altri dispositivi mobili, alla telemedicina e al telemonitoraggio a distanza, che permettono, in tempo reale, di inviare dati alle centrali di ascolto e di accedere a dati e informazioni sempre aggiornati”.

La rivoluzione digitale ha ampliato l’applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica in termini di  diagnosi, gestione personalizzata della cura e della continuità delle cure fino al miglioramento dell’aderenza terapeutica, spaziando dalle malattie croniche come il diabete al monitoraggio delle funzioni cardiache o neurologiche.

Ad illustrare le potenzialità e le prospettive della Digital Narrative Medicine sarà Cristina Cenci, fondatrice del Center for Digital Health Humanities: “L’interazione virtuale attraverso i social media è ormai entrata nella pratica quotidiana e l’abitudine a raccontarsi a distanza può facilitare anche la relazione medico-paziente. Non significa raccontarsi su Facebook, ma in una piattaforma digitale che tuteli la privacy e offra un setting più rilassato e protetto rispetto alla stanza fisica del medico, dove è difficile far emergere la persona rispetto alla malattia.

Uno spazio dove esistono solo il paziente, la sua storia e il suo medico. La personalizzazione richiede un cambio di sguardo e di setting, richiede evitare di sentirsi un numero in una sala d’attesa. Il digitale consente questo cambiamento. Dal punto di vista operativo, infine, la raccolta digitale elimina i tempi di trascrizione delle storie,  che possono così essere utilizzati per migliorare le analisi e le interpretazioni”.

All’evento parteciperanno alcuni tra i pionieri in Italia nell’uso clinico delle narrazioni:  Paolo Trenta, presidente di OMNI e moderatore dell’evento, Stefania Polvani, sociologa della ASL 10 Firenze e socio fondatore OMNI, Mauro Zampolini, direttore della struttura di Neurologia della USL Umbria 2 e socio fondatore OMNI, e Cristina Cenci, antropologa e fondatrice di DNM-Digital Narrative Medicine, che è uno dei responsabili scientifici dell’evento insieme al presidente della Fondazione ADI e direttore della struttura ternana di Diabetologia e Nutrizione Clinica Giuseppe Fatati e alla genetista del dipartimento di Neuroscienze di Terni Elisabetta Manfroi.

Interverranno inoltre il direttore generale del Santa Maria di Terni Maurizio Dal MasoDomenica Taruscio, direttore del Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, che illustrerà la linee di indirizzo dell’ISS per l’applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica), il cardiologo Gian Franco Gensini del CESMAV, Centro Studi di Medicina Avanzato di Firenze, e  Stefano Coaccioli, direttore della Clinica medica generale e terapia medica dell’Azienda Ospedaliera Terni, Università di Perugia.

Foto: (archivio) Terni Life ©

 

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