E’ iniziato oggi in un clima di grande devozione, raccoglimento e preghiera il pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatima a Terni che rimarrà fino al 15 gennaio in Diocesi in occasione del primo centenario delle apparizioni e nelle celebrazioni annuali in memoria del venerabile Giunio Tinarelli.
L’avvenimento, che vede la sottosezione Unitalsi impegnata in prima fila, fa seguito ad altri che l’hanno preceduto in passato, come la venuta della statua della Madonna di Loreto, dell’urna di san Gabriele dell’Addolorata, delle reliquie di santa Bernadetta e poi di quelle di Giovanni Paolo II e della Madonna di Pompei.
Prima tappa presso la casa Circondariale di Terni dove accompagnata da dame e barellieri dell’Unitalsi è stata accolta all’interno del teatro del carcere dove si è tenuto un momento di riflessione con alcuni detenuti guidato dal cappellano padre Rino Morelli.
Nel pomeriggio il trasferimento al Monastero delle Carmelitane scalze di Macchia di Bussone per la celebrazione eucaristica, la recita del Rosario e dei Vespri alla quale hanno partecipato numerose persone e le monache di clausura.
Domani giornata dedicata ai malati e anziani con la partecipazione del cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia – Città della Pieve che terrà la catechesi unendo la spiritualità di Giunio Tinarelli e la devozione mariana.
Domani la giornata avrà inizio la messa alle 7.30 al monastero delle Carmelitane e quindi il trasferimento al Centro Geriatrico di Collerolletta dove l’intera mattinata sarà dedicata agli anziani e malati ospiti della strutura con a recita del Rosario e adorazione.
Alle 15 trasferimento in Cattedrale dove sarà possibile venerare la Madonna per l’intera giornata che si concluderà alle 20:45 con la catechesi del Card. Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e con il concerto della pianista Cristiana Pegoraro alle 21.15
Sabato 14 gennaio alle 10:00 la statua della Madonna di Fatima sarà in ospedale a Terni per la preghiera con malati e personale sanitario. Nel pomeriggio il rientro in Cattedrale per la celebrazione comunitaria della Penitenza alle 15.30 e a seguire il Rosario meditato da gruppi e associazioni Mariane. Alle 17:30 la Santa messa nell’anniversario della morte del venerabile Giunto Tinarelli.
Domenica 15 gennaio ore 10 commemorazione Giunio Tinarelli presso il Museo diocesano con la partecipazione del Centro Volontari della Sofferenza, alle ore 16 Messa solenne presieduta da mons. Giuseppe Piemontese, ore 20:00 partenza della Madonna per la Chiesa Parrocchiale di Giove
Giunio Tinarelli
Nasce a Terni il 27 maggio del 1912. Precocemente inserito nel mondo del lavoro a causa delle non brillanti condizioni economiche della famiglia, Giunio a 12 anni inizia a lavorare presso una tipografia. Più tardi fu assunto negli stabilimenti delle Acciaierie di Terni.
Nel 1937 fu costretto ad abbandonare il lavoro. Erano i prodromi di quella terribile malattia che inchioderà Giunio per 18 anni nel letto: la poliartrite anchilosante e deformante. La malattia ha un andamento progressivo e, nel 1940, anche le braccia perdono la loro funzione costringendo Giunio all’immobilità assoluta.
La vicinanza di mons. Giuseppe Lombardi, fondatore dell’Oratorio di San Gabriele di cui Giunio fu socio attivissimo e animatore, riuscì a lenire l’enorme sofferenza. Con l’aiuto di Dio e con il fermo proposito di valorizzare al massimo questa sua dolorosa condizione esistenziale, Giunio Tinarelli inizia la sua attività di “apostolo dei malati”.
Nel 1948 ridà vita alla Sottosezione UNITALSI di Terni e organizza un pellegrinaggio a Loreto, quindi a Lourdes. Nonostante la terribile malattia, Giunio si impegna fortemente nella vita cristiana e diventa un punto di riferimento per la città, proprio per la sua capacità di consolare gli altri e sostenere le sofferenze del prossimo con la parola, il sorriso, la fede.
Nel marzo 1953 viene nominato responsabile per il settore maschile dei Silenziosi Operai della Croce e nel settembre dello stesso anno, per la prima volta chiede, per “obbedienza”, la grazia della guarigione nella nascente casa per gli Esercizi Spirituali dei SOdC “Cuore Immacolato di Maria” di Re, vicino a Verbania.
Ma le condizioni fisiche, pian piano iniziano a scadere sempre di più, costringendo Giunio a ridurre drasticamente il suo impegno apostolico con i sofferenti. Il 14 gennaio 1956, Giunio muore a 44 anni, dopo 18 anni di immobilità e di sofferenze inaudite che, tuttavia, non hanno impedito alle opere di Dio di compiersi in terra.
Foto: Diocesi Terni ©