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PROROGA MENSE, CO.SEC: “CHE FINE HANNO FATTO I NOSTRI SOLDI?” / DOMANI IN CONSIGLIO COMUNALE

Il Co.Sec. sarà presente al consiglio comunale di domani, a Palazzo Spada, per avere delle risposte sulla questione mense e capire, scrivono i genitori, “che fine hanno fatto i nostri soldi”.

“Potevamo aspettarci di tutto, ma non che un servizio dedicato ai più piccoli fosse trattato come merce di scambio – scrive in una nota il Co. Sec. –  Le intercettazioni di questi giorni evidenziano un losco legame tra l’azienda All Foods di Massimo Piacenti e la parte politica che amministra questa città. Nonostante le gravi affermazioni portate alla luce dal lavoro degli inquirenti, Sindaco, Giunta e relativa Dirigente non paiono interessarsi della cosa.

Difatti, la “proroga tecnica” deliberata in questi giorni è l’ennesimo esempio di come tali soggetti siano legati a doppio filo, in un rapporto di reciproci scambi di favori, con una ditta a tutt’oggi indagata e che vanta un credito milionario nei confronti del Comune. La cosa che più ci sorprende è come, ad oggi, non sia stata fornita alcuna indicazione su chi si occuperà della fornitura delle derrate alimentari per i nidi e le scuole materne, ove esiste la refezione a gestione diretta da parte del Comune.

Perché non è stata fatta alcuna menzione delle forniture dirette in scadenza al 15 dicembre, come da Delibera n.37 del 16-3-16, all’interno di una proroga che molto realisticamente avrà termine alla scadenza dell’anno scolastico? Dobbiamo forse aspettarci un affidamento diretto da parte della Dirigente del Dipartimento, magari proprio a vantaggio della stessa All Foods, come già accaduto per la fornitura del pane?

Il nostro sospetto è che si voglia assegnare l’ennesimo regalo di scambio, sancendo in anticipo la morte della gestione diretta: se così fosse, non si starà allora prorogando il sistema attuale, ma si starà mettendo in atto parte di quello stesso capitolato, ad oggi sotto osservazione dell’A.N.A.C.

Del resto è un anno ormai che assistiamo e costantemente denunciamo le opacità nella gestione di otto anni di servizio e nella relativa procedura di rinnovo: nessuno di noi ha scordato la pantomima partecipativa messa in atto dall’amministrazione, allo scopo di silenziare una protesta nata dalla volontà, è bene ricordarlo, di creare un unico centro di cottura che servisse pasti trasportati a tutte le scuole del ternano.

Ci è sempre stato detto, senza documenti che lo dimostrassero, che la gestione diretta comunale era troppo costosa per le casse dell’amministrazione, ma i costi dove sono? Ad oggi, possiamo dire che il costo superiore ai 10€ a pasto, che veniva attribuito a tale servizio, era ancora una volta sinonimo di mala amministrazione di un servizio pubblico.

Un euro per ogni bottiglia d’acqua fornita, 6,49€ al kg per l’aglio e più di 8€ per un kg di burro: sono questi alcuni dei prezzi “all’ ingrosso” che il comune paga per l’approvvigionamento delle derrate alimentari destinate alle scuole a gestione diretta; un vero e proprio salasso che aumenta i nostri sospetti. E che dire dei bollettini pagati dai genitori?

Nonostante sia emerso un introito di più di 1.400.000,00 € per il solo anno del 2015, ad oggi il Comune si appresta a sancire un debito fuori bilancio verso la stessa All Foods, relativo a tale anno, dell’entità di 1.523.151,55 €; che fine hanno fatto i nostri soldi?“.

Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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