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I LAVORATORI DELLE COOPERATIVE IRROMPONO IN CONSIGLIO E ATTACCANO L’OPPOSIZIONE

Un consiglio comunale acceso quello di oggi. Presenti in aula i lavoratori delle cooperative finite nell’inchiesta sugli appalti in Comune.  “Fasce deboli sulla bocca di tutti. Nel cuore di pochi” questo uno degli slogan scritti sui cartelli esposti durante il consiglio. Voci di protesta soprattutto durante l’intervento di Melasecche e dei consiglieri M5S. Momenti di tensione placati dalla Polizia Municipale.

Sull’andamento della seduta è intervenuto con una propria nota il consigliere Paolo Crescimbeni (Gm).
“La protesta odierna contro le opposizioni che hanno sottolineato lo stato di grave e colpevole dissesto di questa amministrazione – scrive Crescimbeni – sembra ignorare che le vere vittime di quanto sta accadendo a Terni sono proprio loro, le fasce deboli, le cooperative, i dipendenti delle aziende fornitrici di beni e di servizi”.
“Attaccare le opposizioni e schierarsi a sostegno di questa amministrazione è incoerente ed autolesionista. I lavoratori dovrebbero al contrario protestare contro chi ha fatto ed occultato per anni debiti fuori bilancio, secondo le indagini della Procura, ha agito in modo illecito creando una situazione di assoluta ingovernabilità”.
“La verità – prosegue Crescimbeni –  è che siamo tutti sulla stessa barca e se questa va a fondo per la assoluta incapacità di chi la conduce, affonderemo tutti belli e brutti, destri e sinistri, lavoratori ed imprenditori. L’amministrazione abbia un sussulto di decenza e dia voce alla libera espressione di voto e di scelta dei cittadini incolpevoli di quanto sta accadendo”.
Il consiglio comunale ha esaminato la proposta di variazione di bilancio 2016/2018 illustrata dall’assessore Piacenti D’Ubaldi.
Intervenendo nel dibattito Franco Todini (Il Cammello), ha parlato di “maggioranza arroccata” in “una situazione finanziariamente insostenibile con una rinegoziazione dei mutui ha spalmato debiti di oltre 50 milioni sulle future generazioni”.
Secondo Federico Pasculli (M5S) “i conti del Comune in realtà non tornano da parecchio: già negli anni scorsi il Comune di Terni aveva infatti indicatori attivi per la procedura di dissesto”.
“Se tutti sapevano – ha proseguito Pasculli – non si può giocare a nascondere le carte, perché il dubbio è che negli anni un indicatore decisivo del dissesto sia stato occultato”. “Occorre dunque certificare chiaramente quello che è accaduto in questi anni – ha concluso – per capire se questo Comune va verso il predissesto, oppure è in dissesto da anni”.
Per Thomas De Luca (M5S) “il sistema degli appalti frazionati con affidamenti diretti a tempo determinato ha nuociuto prima di tutto ai lavoratori alimentando il precariato”. “Questo sistema di nascondere – ha proseguito – è l’unica motivazione vera per la quale il Comune si trova sull’orlo del baratro creando gravissimi problemi soprattutto ai cittadini e ai lavoratori ed è dovuto all’irresponsabilità di chi ha amministrato la città”.
Valentina Pococacio (M5S) ha chiesto “come possa un debito fuori bilancio maturare negli anni”. “Ho il timore che con questa variazione di bilancio si possa fare la stessa cosa”. Valentina Pococacio ha inoltre sottolineato quelle che a suo parere sono le irregolarità contabili più evidenti nella gestione degli ultimi esercizi.  Ha anche chiesto se per il 2016 esistano affidamenti che non hanno coperture adeguate.
Per Enrico Melasecche (IlT) , il Comune di Terni “non si è mai trovato in una situazione così disonorevole con la procedura di predissesto dovuta ad una pessima amministrazione che ha sempre lasciato correre senza intervenire, senza risolvere i problemi, creando debiti su debiti, bilanci non veritieri, che si ripercuotono ora sui cittadini sui lavoratori”.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha illustrato una proposta atto d’indirizzo, sottoscritta da con il quale il consiglio comunale “preso atto dei parere favorevole del collegio dei revisori dei conti, nell’esprimere assenso per l’atto della variazione di bilancio, impegna sindaco e giunta ad effettuare tramite gli organismi preposti ogni doverosa e opportuna verifica del rispetto di tutte le normative applicabili per ogni aspetto relativo all’utilizzo delle risorse previste dalla deliberazione in questione per quanto riguarda le obbligazioni inerenti le singole poste la loro corretta genesi e la quantificazione degli oneri e tutto ciò in via pregiudiziale all’erogazione delle somme previste in ogni posta della deliberazione e considera il presente atto parte integrante della deliberazione stessa”. Si tratta – ha detto Cavicchioli – la maggioranza recupera anche alcune indicazioni che sono venute dal dibattito.
Silvano Ricci (SpT) ha detto che voterà la delibera pur non condividendola. “Andavano inseriti i finanziamenti per la manutenzione delle scuole e per la segnaletica orizzontale vicino agli edifici scolastici”. Secondo Ricci si sarebbe potuto fare di più anche nei confronti delle situazioni di disagio sociale.
Francesco Ferranti (FI) ha fatto notare come anche la proposta di variazione “dimostra nei suoi contenuti i problemi di gestione finanziaria da parte dell’Ente”.
Il gruppo del Movimento 5 Stelle, ha predisposto e distribuito in consiglio un documento attraverso il quale i consiglieri dichiarano che “in assenza di ulteriori elementi risulta quindi totalmente insostenibile una variazione di bilancio per le poste indicate e, altresì, risulta inevitabilmente necessario un approfondimento urgente e inderogabile sulle modalità di affidamento di alcuni servizi. Per queste ragioni inoltre, nonostante il parere favorevole espresso dal collegio dei revisori del Comune di Terni, riteniamo irricevibile e non approvabile la variazione di bilancio in oggetto”.

Sull’atto sono stati presentati due emendamenti: il primo da parte di Melasecche e Todini per i finanziamenti sugli affidi familiari e il secondo da parte del M5S sulle scuole d’infanzia.

Foto: TerniLife ©

 

 

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