Celebrata a Terni, nella Cattedrale, la festa della Virgo Fidelis patrona dell’Arma dei Carabinieri, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, concelebrata dal cappellano militare don Aldo Nigro e dal parroco don Carlo Romani, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia, del vicepresidente della Regione Fabio Paparelli, del prefetto vicario Andrea Gambassi, del vice sindaco Francesca Malafoglia, del questore Carmine Belfiore, del procuratore capo della Repubblica Tribunale di Terni Alberto Liguori, del generale Francesco Benedetto comandante Legione Carabinieri Umbria, del comandante provinciale dei Carabinieri di Terni colonnello Giovanni Capasso, dei militari della compagnia Carabinieri di Terni e delle rappresentanze di carabinieri in congedo, delle vedove e gli orfani dell’Arma.
La festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri, celebra l’affidamento dell’Arma alla Madonna “Virgo Fidelis”, ispirata alla fedeltà che è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. Nel corso della celebrazione è stato ricordato dal colonnello Capasso il 75° anniversario della Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”.
“E’ la festa di ogni carabiniere, in servizio o in pensione: ognuno affida a Maria le proprie pene, le proprie angustie e speranze” – ha detto il vescovo Piemontese, che ha poi rivolto un pensiero particolare all’aiuto prestato alle popolazioni terremotate del Centro Italia: “Oltre che nel servizio ordinario, oggi siete, insieme ad altri corpi dello
Stato e della protezione civile nel bel mezzo del sostegno ai terremotati, dopo aver assistito alla tragedia e alla morte di tanti uomini e donne, fratelli. Trovare un senso, oltre che al lavoro, alle sfide delle calamità naturali e del terremoto in specie, siamo impegnati tutti noi. La vostra presenza non è solo aiuto materiale, che pure è fondamentale in quelle circostanze. Voi dovrete dare speranza a chi l’ha perduta, coraggio a chi si vede cadere le braccia, conforto umano e civile a quanti vi incontrano. Ma anche una parola di fede e di fiducia in Gesù Cristo, che per giungere alla risurrezione è passato anche attraverso la sofferenza, l’umiliazione e la morte”.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del colonnello Capasso e la consegna del rinascimento in occasione della giornata dell’Orfano e il dono al vescovo di un’immagine della Virgo Fidelis.
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