Si è conclusa, con esito negativo, la procedura di conciliazione che si è tenuta presso la Prefettura di Terni, attivata su richiesta della Federazione USB.
“L’iniziativa di protesta del personale dipendente a tempo indeterminato ed interinale dell’Azienda ASM S.p.A. e delle aziende partecipate ed appaltatrici dei servizi ASM, – scrive in una nota Usb – è stata indetta a seguito dell’intenzione del Comune di Terni di vendere parte delle quote dalla Società.
L’USB ritiene infatti che l’ASM non rientri tra le società per le quali esistono obblighi stringenti in base ai requisiti previsti dalle normative nazionali in merito, che possano prefigurare la necessità di cessione di quote di capitale, questioni che da tempo sono state evidenziate con comunicati ed iniziative pubbliche rivolte al territorio.
Per questo è stato chiesto l’annullamento di tutti gli atti relativi alla programmazione della vendita di quote ASM, la revisione del piano industriale e l’apertura di un tavolo di confronto con tute le realtà sociali e sindacali coinvolte a vario titolo nella riorganizzazione di questa società partecipata.
Il Comune di Terni, tramite l’Assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi ha riferito che “la cessione di quote ASM prevista nel piano industriale è, per ora, una mera ipotesi e tale cessione non farebbe comunque parte del piano di risanamento del Comune”.
L’USB, rappresentata dalle RSU Giuliano Poli e Luciano Novelli, nonchè dalla componente l’Esecutivo nazionale Carmela Bonvino, ha ritenuto non sussistano le condizioni per sospendere lo stato di agitazione, riservandosi di valutare i successivi atti dell’Amministrazione Comunale.
Appuntamento quindi per i lavoratori, le RSU e le OO.SS a lunedì 7 novembre a Palazzo Spada quando il Consiglio sarà chiamato a continuare la discussione sull’approvazione del Piano Industriale dell’ASM 2016/2017 e su una serie di atti d’indirizzo collegati”.
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