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DEBITI PALAZZO SPADA, CECCONI (FDL): “L’UNICA SOLUZIONE È IL COMMISSARIO”

“Chi ha provocato il danno, non può e non deve gestire l’emergenza conseguente. Per questo ho chiesto in consiglio comunale – e ribadisco – che sindaco e giunta devono andare a casa ed è necessario e urgente l’arrivo di un commissario prefettizio”. Lo scrive in una nota Marco Celestino Cecconi, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a Palazzo Spada.
“L’entità della situazione debitoria reale, sicuramente superiore alle cifre che sono finora trapelate, continua ad essere tenuta nascosta. E tanto basterebbe. Ma, soprattutto, a rendere completamente inaffidabile Di Girolamo, il suo assessore al bilancio e l’intera compagine di governo (o ciò che ne resta) è la menzogna consapevole a cui sono ricorsi finora, in questi primi due anni e mezzo di consiliatura: bilancio di previsione dopo bilancio di previsione (2014, 2015 e 2016), assestamento dopo assestamento, consuntivo dopo consuntivo, nonostante tutte le reiterate censure dei Revisori dei Conti, sistematicamente ignorate”.

“Di Girolamo e i suoi – scrive ancora Cecconi – conoscevano perfettamente i debiti milionari di Palazzo Spada nei confronti delle proprie partecipate e nei confronti dei fornitori. Di Girolamo e i suoi, per fare un altro esempio, sapevano perfettamente che certe poste inserite in bilancio alla voce/entrate erano del tutto fittizie: è il caso degli introiti milionari che ci hanno dato a bere sarebbero dovuti arrivare ad esito del contenzioso con la Telecom; è il caso delle cifre assurde che erano state contabilizzate come incasso per la vendita dell’ex foresteria delle acciaierie a Piazza Tacito. Eppure, queste menzogne consapevoli sono state messe nere su bianco, per fingere di chiudere un bilancio in pareggio, tirare a campare, guadagnare tempo continuando a bluffare. Così facendo – e sono solo esempi – Di Girolamo & C hanno perso qualunque credibilità ed affidabilità. Chi ha provocato il disastro non può restare dov’è, con al pretesa di gestire i rimedi”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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