Il Co.Sec non parteciperà alla manifestazione sindacale di lunedì 3 ottobre sotto Palazzo Spada (LEGGI) perché la considerano “un’azione tardiva”.
“La seduta di Consiglio Comunale convocata per il prossimo 3 ottobre – scrive in una nota il Comitato Servizi Educativi – si aprirà con un intervento del Sindaco in cui verrà annunciata la volontà della Giunta, di presentare agli organi preposti un piano di riassestamento delle disastrate finanze comunali.
I milioni di euro di debiti accumulati dall’amministrazione, ad oggi ancora non quantificati, verrebbero così spalmati in un piano di risanamento pluriennale che, per legge, dovrà essere sostenuto da un fattivo programma di interventi finalizzati al reperimento delle risorse necessarie.
Una notizia che di certo non ci coglie di sorpresa, dal momento in cui da mesi denunciamo il chiaro disegno volto allo smantellamento e alla svendita dei servizi pubblici, con particolare riferimento ai servizi scolastici e di refezione comunale, al fine di coprire buchi ormai enormi.
Privatizzazione della gestione diretta, aumento delle tariffe, chiusura delle scuole comunali, diminuzione di personale; l’elenco è così lungo, da pensare che fosse impossibile non accorgersi di quanto stesse accadendo.
Non in ultimo la notizia di un ingente debito, a tutt’ora non definito nella sua interezza, nei confronti dell’Ati che gestisce il servizio di refezione, che avalla ulteriormente le nostre ripetute denunce di fronte al rifiuto e alla totale mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione, nel presentare dati che evidenziassero concretamente i reali costi del servizio.
Le responsabilità di un tale scempio e la rovina di uno dei servizi più basilari per la vita di genitori e bambini, vanno ricercate a nostro avviso nella malagestione perpetrata nel corso degli anni da un’amministrazione politica e dirigenziale attenta solo ai propri interessi e ritorni economici, nella più totale negligenza e incapacità di governo della cosa pubblica.
Fin dal mese di dicembre 2015, il Co.Sec sta conducendo una battaglia a spada tratta in difesa dei servizi educativi e della refezione scolastica, ben consapevole di avere messo i bastoni tra le ruote a quanti speravano di procedere in questa operazione di smantellamento, nel silenzio e nell’indifferenza generale.
Peccato non poter dire la stessa cosa di altri soggetti, che invece in tutti questi mesi hanno assistito, senza colpo ferire, alle continue ingiustizie perpetrate a carico del servizio, dell’utenza e dei lavoratori.
Abbiamo da sempre cercato di far fronte comune con tutti coloro che potessero contribuire alla nostra opposizione, nonostante i ripetuti tentativi di far tacere la protesta.
Per tutte queste ragioni consideriamo tardiva l’azione di mobilitazione indetta per il 3 ottobre da parte dei sindacati confederali e preferiamo rispedire al mittente l’invito di adesione.
Non solo per non essere complici di quel silenzio che per noi e per i cittadini è stato fin qui troppo assordante, ma anche per non renderci partecipi di un’iniziativa, che seppur indetta a tutela dei lavoratori, è allo stesso tempo indicatore di interessi politici per il mantenimento della precarietà dei servizi, degli operatori e delle famiglie.
Esprimiamo in ogni caso, come del resto abbiamo sempre fatto, la nostra piena solidarietà a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici che in questo momento così delicato rischiano di pagare con il proprio posto, le sciagurate scelte messe in atto da quest’amministrazione.
Noi non faremo mai un passo indietro e proseguiremo con la nostra battaglia, aspettando che quanto prima si dia seguito a quanto sancito dal Consiglio Comunale rispetto alla refezione scolastica: vogliamo dunque la messa a disposizione del nuovo bando per tutti i soggetti coinvolti, con possibilità di modifica, prima dell’avvio di ogni iter burocratico”.
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