Domani 28 settembre, alle ore 17.30 avrà luogo un’iniziativa importante realizzata dal Soroptimist International Club di Terni in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni presso il quale, alla presenza delle massime autorità provinciali e della Vicepresidente nazionale del Soroptimist, si inaugurerà una “Aula per le audizioni” riservata alle donne vittime di violenza.
Il progetto si inquadra nel protocollo d’intesa nazionale “Una stanza tutta per sé”, stipulato tra il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ed il Soroptimist International d’Italia. Il protocollo, che ha preso il nome da un famoso saggio della scrittrice inglese Virginia Woolf, si pone, con la realizzazione di appositi locali, quale strumento di sostegno per donne vittime di violenza nei difficilissimi momenti in cui devono, rivivendone il trauma, denunciare l’episodio per ragioni della giustizia che è loro dovuta.
Con questo nuovo spazio, il primo in Umbria, che è stato allestito nella caserma dell’Arma di Via Radice grazie all’impegno del Colonnello Giovanni CAPASSO, della Presidente Anna Rita MANUALI e di tutte le socie del Club di Terni, si fa un passo in avanti per la tutela delle donne vittime di soprusi. L’aver a disposizione questa area riservata e “speciale” consentirà alle donne vittime di violenza di essere accolte, nel momento in cui confidano, raccontano e testimoniano il loro drammatico vissuto, in un ambiente il più possibile protetto, permettendo nel contempo agli investigatori di muoversi con la massima sensibilità nelle audizioni di persone fortemente provate in un ambiente diverso da quello degli uffici della caserma.
Una sala apposita, con un accesso indipendente, opportunamente separata dagli spazi comuni, tranquilla ed informale, caratterizzata da toni familiari, con arredi, colori ed un’illuminazione sobri ma confortevoli per alleviare le ansie e le insicurezze della denunciante rendendole meno traumatica la confessione di dolori e sofferenze. Un luogo di ascolto e supporto dove la vittima possa trovare l’ambiente adatto ove potersi aprire ad interlocutori responsabili e di assoluta affidabilità, votati alla comprensione.
L’obiettivo è, nel percorso del rispetto e della dignità della sua persona, di fare sentire la vittima accolta ed ascoltata, facendole percepire la massima attenzione che si ha per il suo grave problema.
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