Non solo ricostruzione materiale, ma anche sociale e morale delle comunità colpite dal terremoto supportando la popolazione locale con una serie di servizi e programmi per il benessere sociale delle persone e delle famiglie coinvolte, con particolare attenzione a minori e anziani.
Con questa finalità la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore a Coesione sociale e Welfare, Luca Barberini, ha istituito un’Unità Temporanea di Servizi Socio-comunitari a sostegno dei cittadini residenti nella Zona sociale n. 6, colpiti dagli eventi sismici del 24 agosto scorso.
“L’obiettivo – spiega l’assessore Barberini – è quello di dare una risposta immediata ai bisogni emersi nei territori regionali, come la Valnerina, dove gli effetti del sisma sono ancora più marcati sia perché geograficamente più lontani da servizi e infrastrutture, sia perché la percentuale di popolazione anziana è molto elevata. Al tempo stesso, vogliamo costruire un ‘Modello umbro di servizi socio-comunitari dell’emergenza sociale’, che possa essere replicabile in ogni eventuale situazione di emergenza assimilabile al terremoto, anche in virtù dell’importante esperienza maturata dai servizi sociali regionali durante il sisma del 1997, a supporto dei terremotati”.
“Dopo eventi così traumatici – prosegue l’assessore – siamo convinti che la ricostruzione delle relazioni sociali vada particolarmente sostenuta, supportando le realtà coinvolte ricorrendo alle abilità e alle conoscenze disponibili al loro interno, alle reti relazionali, ai valori e alle tradizioni comuni, considerando l’identità territoriale un valore imprescindibile per la tenuta di una comunità”.
“Con questa iniziativa – continua Barberini – vogliamo creare un solido sistema di collegamento tra popolazione e istituzioni, soprattutto dopo che l’attenzione mediatica andrà diminuendo, assicurando un presidio continuo del territorio, in modo tale che la popolazione abbia punti di riferimento costanti e non si senta mai abbandonata”.
“Il progetto – spiega ancora l’assessore – prevede un intervento straordinario di erogazione di servizi socio-comunitari, con iniziative orientate a rispondere ai bisogni della popolazione e della comunità, con un’attenzione particolare alle categorie più fragili. Verranno proposte attività rivolte all’inclusione sociale e interventi psicosociali che tutelino le persone colpite dal sisma, promuovendo programmi rivolti alle persone e alle famiglie, evitando lo spopolamento delle zone geograficamente più isolate”.
Barberini evidenzia che “Norcia, capofila della Zona sociale n. 6, è il comune che risulta avere più danni materiali e il più alto numero di sfollati”.
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