“Tra poche settimane si parlerà del disastro ambientale di Miranda per la prima volta in Regione, ma anche e nuovamente in Comune, a Terni, dopo decenni di nulla. Se ciò accadrà, lo si deve al personale sacrificio dell’ing. Barbanera, cittadino malato, incatenatosi e in sciopero della fame da ormai cinque giorni. Il M5S ascolta attentamente il grido di dolore dell’ingegnere, dando voce alla sua legittima protesta. Attorno a Barbanera si è anche unita l’intera comunità locale, notoriamente assediata da una miriade di antenne”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati in un comunicato congiunto con i consiglieri comunali di Terni.
“Gli scempi edilizi condotti in piena zona boschiva da parte di compagnie piccole e grandi, che fossero emittenti tv, radio o di telefonia cellulare – è scritto nella nota – proseguono infatti da troppo tempo: una deregulation assoluta. Una terra di nessuno senza paragoni in Umbria. La stessa Regione, il Corecom, gli Enti locali nulla hanno fatto sotto il profilo della vigilanza; anzi, sembrano aver alimentato un circuito vizioso oggi semi-inestricabile, quando bastava rispettare i vincoli del Piano paesistico regionale e del Piano territoriale di coordinamento provinciale(Ptcp), applicando soprattutto il principio di precauzione ex art. 174 del Trattato europeo nel combinato disposto del diritto alla Salute sancito dalla Costituzione italiana”.
Liberati rimarca come “la legge regionale relativa all’inquinamento elettromagnetico (L.R. ‘9/2002’) è frattanto non solo vecchia di 15 anni, ma è stata anche pressoché insignificante quanto a effetti. Perché non è mai stata aggiornata? La lobby delle emittenti deve avere la meglio sul diritto a una sana qualità della vita? In un quadro così desolante interviene poi lo Sblocca Italia di Renzi, annacquando ulteriormente i controlli, indebolendo cittadini già scarsamente tutelati”.
“Il tema – continua il capogruppo pentastellato – evidentemente riguarda tutti quei siti regionali fortemente antropizzati in cui si registra una iperconcentrazione di fonti emissive, con una radiazione potente e continuativa, a discapito dei cittadini, a partire da quelli naturaliter più esposti. A quando un esteso monitoraggio sanitario? Cosa fare intanto a Miranda? Certamente – spiega Liberati – occorre individuare tutti gli errori amministrativi, ma anche quantificare immediatamente il danno patrimoniale e non patrimoniale, e dunque ambientale, sanitario, monumentale, paesaggistico e immobiliare sin qui subito. Molteplici i diritti dei terzi lesi, meritevoli di risarcimento da parte dei responsabili”.
“A fronte dell’alta dignità con cui quest’uomo offre la propria vita, il M5S si oppone a inutili passerelle, respinge la retorica di Palazzo, ma esige impegni certi e concreti da parte di chi governa i nostri territori, dal sindaco al presidente della Regione. Su Miranda – conclude Liberati – stiamo poi avviando ulteriori accertamenti per capire eventuali intrecci tra proprietari dei terreni, locazioni e vendite alle emittenti, appurando se taluni affarismi e conflitti di interesse non abbiano soffocato la doverosa vigilanza”.
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