Il secondo rapporto uil sulle dichiarazioni dei redditi realizzato da Luigi Veltro del dipartimento politiche territoriali della Uil nazionale su richiesta della UIL di Terni conferma che gli imprenditori della nostra provincia guadagnano meno dei propri operai e dei propri ex operai ora in pensione. I redditi dichiarati dai 156 mila contribuenti residenti in provincia di Terni ammontano a 18.700 euro medi, superiori alla media regionale (18.574 euro medi), ma inferiori a quella nazionale (19.719 euro). “Nello specifico, in provincia di Terni – commenta Gino Venturi, segretario generale della Uil di Terni – i lavoratori e lavoratrici dipendenti dichiarano un reddito medio di 19.272 euro; i pensionati un reddito medio di 17.174 euro; i liberi professionisti (avvocati, medici, farmacisti, commercialisti, notai ecc.), dichiarano un reddito medio di 27.712 euro; gli imprenditori, commercianti e artigiani dichiarano un reddito medio di 15.583 euro; coloro che vivono con redditi provenienti da partecipazioni societarie, rendite finanziarie e immobiliari dichiarano un reddito medio di 11.681 euro. Sono i dati che emergono dal secondo rapporto della Uildi Terni in collaborazione con il servizio politiche territoriali della Uil nazionale, che contiene i dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nell’anno 2015 e relativi ai redditi del 2014 (ultimi dati disponibili), nei 33 Comuni della provincia. “Il 90,5 % dei contribuenti ternani hanno reddito da lavoro dipendente e pensione – spiega Gino Venturi – in particolare il 47% dei contribuenti sono lavoratori e lavoratrici dipendenti (73.215 contribuenti); il 43,4% dichiarano redditi da pensione (67.583); il 2,3% redditi da lavoro da professioni (3.535); il 4,4% redditi da impresa (6.846 contribuenti); il 2,9% hanno redditi da partecipazioni societarie, rendite finanziarie e immobiliari (4.443 contribuenti). I paperoni, ovvero coloro che dichiarano un reddito medio più alto in provincia – commenta il segretario generale della Uil di Terni – risiedono a Terni dove il reddito è di 19.961 euro medi, segue San Gemini dove il reddito medio dichiarato è di 19.828 euro, Orvieto con 18.984 euro, Porano con 18.841 euro e Narni con 18.205 euro. Mentre i redditi più bassi sono dichiarati a Calvi dell’Umbria (14.678 euro); a Castel Giorgio (15.405 euro); a Lugnano in Teverina con 15.417 euro; Guardea 15.450 euro; Alviano 15.483 euro”. La “fotografia” delle dichiarazioni dei redditi nella provincia di Terni non rispecchia la reale situazione di “ricchezza” delle famiglie e sono lo “specchio” di come l’evasione fiscale abbia raggiunto livelli patologici, se è vero come è vero che i lavoratori dipendenti e pensionati dichiarano redditi superiori agli imprenditori. Curioso inoltre che i pensionati ternani in media guadagnino di più dei perugini e persino della media nazionale mentre i professionisti ternani sono più poveri dei perugini e di gran lungo sotto la media nazionale. Durante il meeting della Uil a Collerolletta verrà presentato un altro analitico studio realizzato appositamente da Luigi Veltro del dipartimento politiche territoriali della Uil nazionale e riguarda la capacità attrattiva per lo sviluppo del nostro territorio e quindi le prospettive di lavoro. Proprio sulle opportunità per lo sviluppo del territorio e per l’occupazione, con particolare riferimento alla utilizzazione dei fondi strutturali europei si svilupperà i confronto a Collerolletta nella mattinata del 24 giugno tra Guglielmo Loy, segretario della Uil nazionale, i sindaci di Amelia Laura Pernazza di Orvieto Giuseppe Germani di Attigliano Daniele Nichi, degli assessori di Terni Stefano Bucari e di Narni Marco De Arcangelis, del consigliere regionale Eros Brega, dei dirigenti della Regione Luigi Rossetti e Lucio Caporizzi , di quello del Comune di Terni Marco Fattore. Il convegno sarà coordinato da Pietro Frenquellacci capo servizio de Il Messaggero. Sono in programma anche interventi di agenzie formative, operatori economici, professionisti, imprenditori, associazioni professionali e di categoria, ordini professionali e educatori. Viene anche distribuito un opuscolo a cura del centro di formazione professionale sul fenomeno della dispersione scolastica in Umbria.
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