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REGIONE, LA PRIMA COMMISSIONE INCONTRA I SINDACI DELL’ORVIETANO / DIMINUISCE LA POPOLAZIONE E CRESCE LA DISOCCUPAZIONE

La Prima commissione consiliare, presieduta da Andrea Smacchi, si è riunita ieri mattina nella sala del Consiglio del Comune di Montecchio per un confronto con i sindaci dei Comuni dell’area interna dell’Orvietano. Si è parlato dei problemi del territorio, di prospettive e sviluppo. Dagli interventi sono emerse le numerose difficoltà di quest’area, dallo spopolamento alla carenza dei servizi, dalla mancanza di occupazione all’invecchiamento demografico, dalle strade colabrodo alla banda larga fino alla sanità.

Alla riunione ha preso parte anche l’assessore Fabio Paparelli che ha illustrato le misure regionali integrative del sostegno per l’inclusione attiva (Sia). Tra i commissari Raffaele Nevi (FI), Valerio Mancini e Emanuele Fiorini (Lega Nord) e Maria Grazia Carbonari (M5S). Oltre al sindaco di Montecchio, Federico Gori, erano presenti anche i sindaci di Orvieto Giuseppe Germani, di Guardea Giampiero Lattanzi, di Allerona Sauro Basili, di Lugnano in Teverina Gianluca Filiberti, di Porano Giorgio Collo, di Ficulle Gian Luigi Maravalle, di Parrano Valentino Filippetti, di Alviano Giovanni Ciardo, di Penna in Teverina Stefano Paoluzzi, oltre ai vicesindaci di Giove Elisabetta Pevarello e di Attigliano Leonardo Fazio.

Il presidente Smacchi, nell’introdurre i lavori, ha spiegato come “questa è la seconda riunione itinerante della commissione, dopo Castiglione del Lago. Qui affrontiamo i problemi legati alle aree interne e all’utilizzo delle risorse della programmazione comunitaria. La strategia delle aree interne è essenziale, ma dobbiamo lavorare insieme. Da qui al 2020 abbiamo a disposizione un miliardo 586 milioni di euro della programmazione comunitaria, di cui 700 dell’Unione europea, 500 dallo Stato e 238 dalla Regione. Risorse che devono servire per il rilancio e lo sviluppo dell’Umbria. Nella precedente programmazione abbiamo avuto un effetto leva da 7 a 10 volte rispetto ai fondi pubblici investiti. Quindi, se saremo bravi, riusciremo a mettere in circolo circa 10 miliardi nei prossimi 5 anni, incrementando il nostro pil di circa il 10 per cento l’anno. Il problema è il cofinanziamento, ma stiamo studiando strumenti per i problemi legati al credito. Serve confronto e concretezza per velocizzare la pubblica amministrazione, migliorare i servizi e recuperare risorse”.

I PROBLEMI EMERSI
I sindaci hanno evidenziato le numerose difficoltà del territorio, dallo spopolamento alla carenza dei servizi, dalla mancanza di occupazione all’invecchiamento demografico, dalle strade colabrodo alla banda larga fino alla sanità. Dagli interventi è emersa l’importanza dell’area interna, le cui risorse e i progetti saranno fondamentali per mettere in rete i servizi e per agire sulle criticità, a partire dalla necessaria sinergia sul turismo, sulle politiche dei trasporti e sulla rete scolastica. E per gestire in maniera omogenea le emergenze del territorio. In molti hanno sottolineato le difficoltà di amministrare i territori marginali, definiti dal sindaco di Montecchio Gori “aree interne delle aree interne”. “La strategia delle aree interne – ha detto – è rappresentativa di questi territori e la bozza su cui stiamo lavorando delinea un’ancora di salvataggio”. I piccoli comuni, è stato detto, hanno storia, tradizioni e patrimoni che affascinano i turisti. Questo territorio è un punto strategico perché è la porta sul Lazio. Dobbiamo incentivare il turismo verde e puntare sullo sviluppo sostenibile che deve avere una regia regionale. Molti interventi hanno sottolineato che se si vuole puntare sull’area interna, soprattutto dopo il fallimento delle fusioni tra comuni, bisogna mettere insieme le funzioni e i servizi, così da favorire lo sviluppo. Il sindaco di Orvieto Germani ha sottolineato come grazie all’area interna “20 comuni hanno imparato a lavorare insieme, facendo massa critica dal punto di vista istituzionale, e puntando su asset precisi, come il distretto turistico degli etruschi”. L’area interna è una grande opportunità anche per rispondere alla crisi.

GLI INTERVENTI
Raffaele NEVI (Forza Italia) ha sottolineato come “i soldi ci siano, il problema è riuscire a spenderli bene e in fretta. Per questo sono fondamentali la progettazione, le idee e relazioni. Anche per attrarre nuovi investitori”. Valerio MANCINI (Lega nord), riprendendo la sollecitazione di Maria Antonietta Selvaggia, la responsabile del centro antiviolenza l’Albero di Antonia, che chiedeva la possibilità di alloggiare le donne maltrattate che devono uscire da casa, ha detto che “se il prefetto trova posto a 50 immigrati deve trovar posto anche a delle madri che hanno subito violenza”.

L’assessore PAPARELLI ha ricordato la necessità di “chiudere rapidamente la transizione di carattere istituzionale, anche per i servizi pubblici e le partecipate. L’agenda urbana e le aree interne hanno un primo elemento positivo nel costringere comuni e regione alla coprogettazione. Le aree interne riusciranno a contribuire a ridisegnare nuovi scenari di sviluppo della regione. Il nodo fondamentale dell’Umbria è creare lavoro e sviluppo. La lotta alla povertà si fa anche con l’aumento dei posti di lavoro. Per questo per le politiche industriali i primi avvisi pubblici ad essere stati attivati sono quelli sui progetti di ricerca, sull’innovazione, sulle aree di crisi e sull’efficientamento energetico delle imprese. Abbiamo 60 milioni di euro per promuovere l’occupazione. Abbiamo messo a disposizione 13 milioni di euro per portare la banda larga in tutte le aree industriali della nostra regione. Ieri in Giunta abbiamo preadottato il testo unico sul turismo in cui la promozione avverrà come brand Umbria e che prevede un nuovo modello di accoglienza turistica”. L’assessore Paparelli ha poi illustrato le misure regionali messe in campo per il sostegno al Sia.

Il SOSTEGNO DI INCLUSIONE ATTIVA (SIA) è una misura nazionale di contrasto alla povertà che prevede la predisposizione per i beneficiari di un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa sostenuto dalla offerta di servizi alla persona. Il Sia introduce il principio di ‘universalismo selettivo’ nell’accesso, secondo criteri di valutazione della condizione economica in base all’Isee. Le risorse nazionali del FONDO PER LA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL’ESCLUSIONE SOCIALE ammontano ad un totale di complessivo di 760 milioni di euro per il 2016, che verranno aumentate a un miliardo di euro per il 2017. Il ministero del lavoro e delle politiche sociali stima che le risorse stanziate per il 2016 saranno sufficienti a raggiungere 290mila nuclei familiari che versano in condizione di povertà assoluta. Si stima che all’UMBRIA saranno assegnati 8 milioni 373mila euro per il 2016 e 11 milioni 18mila euro per il 2017. I dati forniti dall’Inps regionale riferiscono che in Umbria i nuclei familiari con figli minori ed un Isee pari o inferiore a 3mila euro sono 6mila 363, dati 2015.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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