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CASO MENSE, COSEC: “ASPETTIAMO LA BOZZA DEL BANDO, PRONTI A RIACCENDERE IL CONFLITTO”

Il Comitato servizi educativi comunali apprezza e riconosce lo sforzo di sintesi fatta dalla II° Commissione consiliare e, in particolare, dal suo Presidente Francesco Filipponi nella vicenda lunga, complessa e conflittuale della refezione scolastica.

“Apprezziamo  – scrive in una nota il Co.SEC. –  il voto favorevole del Consiglio comunale sull’atto d’indirizzo proposto e che fa proprie le proposte uscite dai lavori della II° Commissione che ha visto come principale attore il Co.SEC. Così come comprendiamo le motivazioni di chi si è astenuto e di chi ha votato contro. Nessuno si illuda: non finisce qui. Per il Co.SEC non c’è archiviazione possibile, né fantomatiche pietre che chiudono il dibattito. Noi siamo stati e restiamo per il mantenimento almeno dell’attuale gestione mista del servizio di refezione, pur restando per la gestione interamente pubblica del servizio. Se, come ha sottolineato il Sindaco nel suo intervento in Consiglio, Terni nell’indagine svolta da foodinsidere.it risulta essere al VI° posto tra i Comuni italiani è solo ed esclusivamente grazie all’attuale sistema di gestione. Solo lì dove c’è una “governance sul servizio, con una maggiore presenza di cucine nelle scuole o con una contribuzione alta ai costi del servizio, i menu risultano nettamente migliori”.

“Se dove il servizio è stato completamente privatizzato – continua la nota –  o, peggio ancora, dato in concessione la qualità è nettamente inferiore ci chiediamo e chiediamo perché, o per quale magia degli amministratori, a Terni dovrebbe essere diverso? Le risposte finora pervenute sono solo pallide giustificazioni per privatizzare e fare cassa. Per noi l’infanzia non è in bilancio: né la refezione, né i servizi educativi comunali. L’infanzia non è utilizzabile per fare cassa e far quadrare i conti. Nessuno interpreti la nostra partecipazione e propositività ai lavori della II° Commissione come cedimento. Il Co.SEC è realista e chiede l’impossibile. Noi abbiamo sempre detto che la scelta programmatica è del Consiglio comunale e lo abbiamo ottenuto. Volevamo le cucine in loco e le abbiamo ottenute. Sulla privatizzazione la partita è aperta, aspettiamo la bozza del bando e il Capitolato. Il Co.SEC è realista. Avendo constatato, come nel caso degli aumenti della retta e delle imposte – DGC n° 69 e 70 – che la maggioranza, nonostante i mugugni, i mal di pancia, i distinguo e le dichiarazioni di facciata manteneva la sua compattezza a difesa della Giunta, noi abbiamo fatto partire la campagna di “riduzione del danno”. All’interno di questa campagna che abbiamo articolato una serie di proposte consegnate in II° Commissione: Criteri per il bando (alleghiamo); Regolamento per la costituzione della Rappresentanza Cittadina delle Commissioni Mensa (alleghiamo); Clausola sociale a tutela dei minori (alleghiamo); Esempio di nuovo scaglionamento ISEE (Alleghiamo); Tetto agli utili e penali di scopo (Alleghiamo)”

“Queste proposte la II° Commissione ha fatto proprie e il Consiglio ha approvato. Per questo – specifica il Cosec –  il 31 maggio non eravamo presenti. Utilizzando una metafora calcistica Giunta – Co.SEC 1 a 1. Ora la palla è passata alla Giunta e al dipartimento per i Servizi Educativi. Noi vigileremo in attesa della bozza del bando e, soprattutto, del Capitolato e pronti a ridare fuoco al conflitto. Noi siamo attenti argini a difesa dei bambini e degli interessi collettivi. “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”. In attesa della bozza del bando e del Capitolato il Co.SEC è concentrato sull’apertura del confronto sui servizi educativi comunali. Per il Co.SEC i servizi non si privatizzano, non si chiudono ma si potenziano. sono presidi democratici e qualitativi per la città e per la difesa dei diritti e della dignità dei bambini, dei genitori, degli operatori scolastici e del personale precario”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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