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MISSIONE COMPIUTA PER LA PETIZIONE “SALVIAMO IL TEATRO VERDI” / RACCOLTE 1719 FIRME E CONSEGNATE AL PREMIER RENZI

(Roberta Falasca) “Salviamo il teatro Verdi” è un mantra che in queste ultime settimane è dilagato in tutta la città e la petizione lanciata dalla vicepresidente di Meta Group Anna Amati su Change.org, in cui si mirava a raccogliere 1500 firme per presentarle al premier Renzi entro la fine di maggio, ha portato a grandi risultati.

Sono state raccolte 1719 firme, più del previsto, per portare all’attenzione del Governo lo stato di salute del Verdi. Il portavoce politico dell’associazione Terni Città Futura, Michele Rossi aveva scritto nel mese di aprile al presidente del Consiglio Matteo Renzi per porre alla sua attenzione la situazione di degrado in cui versa il teatro Verdi e per aderire all’iniziativa del Governo, denominata [email protected], a cui è possibile segnalare un luogo pubblico da recuperare, restaurare o reinventare. Il Governo per questa causa stanzia 150milioni di euro e così Rossi ha colto la palla al balzo per proporre il teatro dimenticato.

“Chiunque, in qualsiasi luogo risieda, creda che senza cultura e conoscenza le nostre città saranno destinate a morire – scriveva la Amati su Change.org – sottoscriva questo appello, creato per supportare e dar voce al contenuto della lettera che il mio concittadino Michele Rossi ha scritto al Premier Renzi affinché Terni torni a riavere il suo Teatro, luogo di incontro, cultura e conoscenza. Non credo serva altro per farvi capire l’importanza di una vostra firma insieme alla richiesta di massima diffusione”. Le firme sono state consegnate nella serata di martedì 31 maggio al premier Renzi.

“Un grazie di cuore a Anna Amati – parla Rossi – e a tutti quei cittadini che in gran numero, in appena sei giorni, sottoscrivendo la petizione hanno voluto sostenere con cosi tanta fermezza la mia richiesta di un intervento governativo che possa ridare alla città il suo teatro. La forza della condivisione qui dimostrata ha comunque smosso e richiamato attenzione sul teatro cittadino e questo è già un grande risultato e magari ci farà ottenere anche di più come il contributo del Governo. Continuiamo a crederci, a mobilitarci, a tenere alta l’attenzione, a parlarne, a indignarci senza mai cedere allo sconforto e alla rassegnazione verso questa grave e intollerabile privazione che oggi umilia la storia della nostra città. Non abituiamoci a non avere il nostro teatro storico. Sarà anche una triste considerazione ma una città che dimostra di dimenticare il suo passato non merita futuro”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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