“Portare a compimento il Bilancio triennale di Previsione 2016-2018 è stata una manovra difficile e faticosa- afferma il Sindaco Leopoldo Di Girolamo– non solo per la nostra Amministrazione ma per tutti gli Enti e le città, piccole e grandi che, hanno dovuto confrontarsi con le novità introdotte dalla normativa nazionale in materia. Le nuove regole del Bilancio Armonizzato, infatti, hanno imposto la sovrapposizione del consuntivo e del preventivo, a fronte di una riduzione consistente dei trasferimenti che, unite alle richieste di specifiche documentazioni da parte della Corte dei Conti, hanno notevolmente aggravato le condizioni di preparazione del documento economico valido per i prossimi tre anni. Anche l’Anci- prosegue il primo cittadino- aveva proposto al Governo una dilazione sui termini previsti, proroga negata, al fine di dare un segnale di allineamento del Paese, alla Comunità Europea, del rispetto dei tempi previsti. Senza considerare che con il Bilancio di Previsione viene approvato anche il Dup -Documento Unico di Programmazione- nuovo atto programmatico dell’Ente che comprende le azioni strategiche nel prossimo orizzonte temporale triennale. Accanto alle novità, coesistono elementi di grave difficoltà economica per l’Ente dovuti in parte alla fortissima riduzione delle risorse trasferite, da circa 44 milioni nel 2009, ai 7 milioni non strutturali, attuali, alla scelta operata dalla nostra Amministrazione di non aumentare la pressione fiscale, lasciando invariata la tassazione e anzi diminuendola grazie all’innalzamento dell’esenzione addizionale Irpef. Nello specifico- continua il Sindaco- Terni è uno dei Comuni dove la tassazione è tra le più basse, ben al di sotto della media nazionale, al 67° posto per gettito Imu, 66° per Tasi, 67° per Tari. Una delle città a più basso costo servizio a domanda individuale. Ciò ha comportato una distorsione a livello economico in quanto alla scelta non sono seguiti maggiori trasferimenti. Non mancano quindi elementi di indubbia problematicità. E’ per questo motivo che, sono convinto, mai come oggi, serve lavorare, tutti, con obiettivi comuni, sviluppando confronti seri e programmando scelte funzionali per lo sviluppo della città”
“Le nuove regole, impongono anche nuove metodologie e scelte diverse – afferma l’assessore al Bilancio Vittorio Piacenti d’Ubaldi– la classe dirigente della città è interessata tutta a porre in essere nuovi metodi di programmazione. La manovra fatta è stata di dimensioni titaniche- prosegue l’assessore- sia per le novità enucleate dal Sindaco sia per la limitata capacità, imposta dalla normativa di impegnare le risorse disponibili, quale garanzia della solidità del Bilancio che, altra novità, deve rispettare il Pareggio e non più il Patto di Stabilità. E’ ovvio che, se l’Amministrazione non affronterà scelte strutturali e incisive che agiscano sulla quantità e sulla quantità della spesa pubblica, aggredendo in maniera forte alcune voci, liberando così le risorse, le stesse non potranno essere spese. Il forte indebitamento, stimato per circa 180 milioni a cui si devono aggiungere i residui passivi, il disavanzo strutturale del consuntivo 2015, spalmato nelle tre annualità, ma non nel 2016, impongono misure e scelte coraggiose. Elemento centrale della politica dell’Amministrazione è il non aumento della pressione fiscale che, rimane invariata e l’intervento sulla struttura della spesa. Per ottenere il pareggio in Bilancio e completare il risanamento dell’Ente, procederemo alla riorganizzazione dei servizi, procedura già iniziata con le mense scolastiche e con i servizi educativi comunali che manterranno comunque, la loro eccellenza. Seguiranno quindi operazioni di razionalizzazione dei servizi relativi ai trasporti e quelli relativi alla pubblica illuminazione. Stesso processo di razionalizzazione, sarà intrapreso nei confronti delle Partecipate, processo già iniziato con la liquidazione di Usi e la trasformazione della Società Farmacie in Srl, cui seguirà l’uscita dal centro intermodale di Orte e la messa in liquidazione della ATC. Relativamente alla ASM, ci si potrà interrogare su una possibile cessione di quota solo al termine del risanamento dell’azienda e al suo rilancio in un contesto più alto. Sull’applicazione della legge PreFornero- prosegue l’assessore, la Giunta ha già adottato un atto di prepensionamento del personale dipendente per un risparmio che ricadrà sulle annualità 2017-2018 e che si attesta intorno al milione e mezzo di euro. Mi preme sottolineare, in questo caso che, ogni decisione sarà presa secondo criteri di equità e ragionevolezza, principi guida per ogni scelta di questa Amministrazione”.
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