Il Comitato degli Iscritti Cgil Usl Umbria2 ritiene, che dopo anni di sospensione della contrattazione, svilimento delle professionalità e blocco degli avanzamenti di carriera, la possibilità di accedere alle progressioni orizzontali era una opportunità che non doveva essere elusa; la firma della Cgil sull’accordo ha consentito a 1700 dipendenti il passaggio alla fascia economica superiore.
“L’applicazione di tale accordo, tuttavia – scrive in una nota il coordinatore Cgil Usl Umbria 2 – soprattutto per la diversa modalità di utilizzo dello strumento della valutazione, ha di fatto, creato disomogeneità tra i lavoratori, tra i territori e all’interno dello stesso ambito territoriale. Responsabilità che non possono che essere ascritte alla Direzione aziendale che avrebbe dovuto saper garantire una maggiore omogeneità nell’applicazione dell’accordo stesso. Tale situazione, infatti, oltre che demotivare i lavoratori, rischia di inficiare il percorso di armonizzazione tra le due ex Asl e di delegittimare il delicato strumento delle valutazioni. Sono solo falsità le esternazioni fatte da alcune organizzazioni sindacali nei nostri confronti, falsità utilizzate solo per alimentare la confusione tra i lavoratori e per delegittimare il lavoro svolto dalle RSU e dalla nostra Organizzazione sindacale”.
La Fp Cgil Umbria in tutte le sue articolazioni, chiede ora che l’Amministrazione reperisca le risorse necessarie per ultimare le progressioni di tutti i lavoratori aventi diritto e che, senza ulteriori ritardi, attivi il relativo tavolo tecnico, già richiesto nella riunione con la Direzione dell’ Usl Umbria 2 tenutasi il 20 Aprile e ulteriormente sollecitato in data 29 Aprile.
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