Con l’obiettivo di rendere più efficiente e trasparente il mercato delle opere pubbliche il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato il nuovo Codice degli Appalti Pubblici.
Il Decreto introduce numerose novità, tra l’altro, in materia di qualificazione ed aggiudicazione degli appalti che sono state illustrate nel seminario organizzato da Ance Umbria. L’iniziativa era rivolta alle imprese della filiera delle costruzioni che hanno particolare interesse agli appalti delle opere pubbliche. Relatore del seminario, che si è svolto nella sede di Confindustria Umbria a Perugia, è stato Bruno Urbani, dell’area legislazione opere pubbliche di Ance nazionale.
Ance ha espresso un giudizio non solo positivo sull’impianto del nuovo Codice, sono stati anche evidenziati limiti e contraddizioni del provvedimento. Certamente è condivisibile, secondo l’Associazione dei costruttori, la scelta di cercare uno strumento per imprimere una svolta in termini di semplificazione, trasparenza e legalità ad un mercato che in questi anni ha evidenziato molte difficoltà. “Ma per raggiungere questo obiettivo – ha sottolineato Massimo Calzoni, presidente di Ance Umbria – è necessario uno sforzo in chiave di chiarezza e di rispetto della concorrenza che deve valere per tutti e deve essere reale. Bene quindi l’intenzione di ridurre le norme e anche apprezzabile il tentativo di introdurre una soft regulation affidata all’Autorità nazionale anticorruzione. La domanda che si pone però – ha aggiunto Calzoni – è se per far ripartire il mercato delle costruzioni, scelta indispensabile per rilanciare l’economia e l’occupazione, non sia invece prioritaria una seria politica industriale per il settore, rispetto all’ennesima nuova normativa che rischia di determinare una lunga fase di stallo e confusione in un mercato già abbondantemente depresso”.
Foto: Confindustria Umbria ©