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COMITATO NO INCENERITORI: “PROBABILE CONFLITTO DI INTERESSI DENTRO ARPA”

Il Comitato No Inceneritori Terni interviene su un presunto caso di “conflitto di interessi dentro Arpa. In ballo parentela diretta con consulente delle società proprietarie dei due inceneritori”.
Risulta – scrive in una nota il Comitato – che un funzionario responsabile di un Servizio di Arpa sia socio di una società di consulenza in materia ambientale fin dalla sua nascita nel 2006.
Tale società si occupa di audit ambientale, certificazione della qualità, sicurezza sul lavoro, varie altre cose tra cui anche consulenze sul CSS, il combustibile solido secondario originato dai rifiuti urbani e destinato a incenerimento. Ebbene, che c’è di male direbbe qualcuno, se tale attività è svolta fuori dalla provincia o regione in cui si opera? Ci sarebbe a nostro avviso comunque, ma il nostro funzionario e la sua società, come riporta lo stesso sito web, ha un portfolio di clienti per la maggior parte proprio nel ternano, tra cui alcune aziende in Autorizzazione Integrata Ambientale, questioni su cui Arpa ha un ruolo determinante. Abbiamo chiesto tramite legale ad Arpa se l’agenzia stessa avesse mai avuto consulenze da questa società, ci è stato risposto di no. Bene, almeno questo possiamo dire di essercelo evitato. Resta invece tutto il resto e la sua gravità. E per capirne il senso basta farsi questa piccola domanda: se io ho una impresa che per qualche motivo o deve interfacciarsi in fase autorizzativa con Arpa o sa che è sottoposta a controlli di vario tipo attinenti con le attività di Arpa, avrò miglior gioco a farmi fare qualche consulenza proprio da un funzionario, peraltro abbastanza in vista, di Arpa? La domanda, direbbe qualcuno, è retorica. E chi garantirebbe sulla eventuale imparzialità del funzionario? Lui stesso o Arpa che non ritiene le due casacche in conflitto di interesse?
La cosa poi assai curiosa è che la società in questione condivide lo stesso piccolo stabile e numero civico con una società che sta facendo consulenza alle due società proprietarie dei due inceneritori ternani e tra il funzionario e il consulente intercorre un legame diretto di parentela. Basta a far decadere i sospetti il fatto che il funzionario non sia direttamente coinvolto nei lavori che Arpa sta facendo nei due procedimenti autorizzativi? Forse sarebbe utile leggere i progetti presentati dal consulente per cogliere più di una coincidenza. Che dice il Responsabile del Procedimento che sta seguendo da tempo la pratica? Mentre invece il dirigente regionale che ora si trova tra le mani tutto questo? Non renderemo per ora pubblico alcun nome, ci riserviamo di farlo nelle sedi opportune. Chi doveva capire, cioè i cittadini, ha capito il senso profondo pur non sapendo i nomi, mentre altri sanno perfettamente inserire nomi e cognomi nelle giuste caselle. Sarà il caso che il nuovo direttore generale Ganapini intervenga quanto prima”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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