La Rappresentanza sindacale Unitaria della Provincia di Terni è intervenuta con un nota sulle disposizioni del Prefetto riguardanti la chiusura del piazzale e la repressione della sosta dei motocicli e biciclette nella zona perimetrale di Palazzo Bazzani, fino ad oggi ampiamente tollerata.
Con il presente comunicato – scrive la RSU – si intende sottolineare come alcune necessità ed esigenze oggettive sono indispensabili per lo svolgimento del lavoro nel clima più sereno possibile, tenendo conto anche della situazione di forte disagio prodotta dalle già note vicende legate alla riorganizzazione delle Province.
Il clima di incertezza e di preoccupazione derivante dalle delicata fase in cui si trova la riforma delle Province ed il personale coinvolto, ha creato un profondo disorientamento tra i lavoratori che ancora oggi non hanno certezze sul proprio futuro e su quello dell’Ente nel quale operano. In tale contesto di difficoltà e preoccupazione, si inserisce il provvedimento della Prefettura a seguito del quale la polizia municipale ha effettuato multe ed ha, a quanto risulta, deciso di stabilire presidi costanti di fronte a Palazzo Bazzani.
Tale situazione penalizza ulteriormente i lavoratori della Provincia di Terni che già, per effetto di un precedente provvedimento, hanno subito la chiusura dell’autoparco, la cui fruizione ad essi è impedita anche con motocicli e biciclette, al contrario dei dipendenti della Prefettura che invece, curiosamente, possono entrare in tutta tranquillità anche con le autovetture.
I dipendenti della Provincia di Terni si chiedono pertanto dove possano parcheggiare i loro motocicli e biciclette, dato che:
1) Gli appositi stalli esistenti nell’autoparco sono ad essi preclusi in quanto l’autoparco stesso è, come sopra detto, chiuso.
2) Gli spazi parcheggio riservati ai ciclomotori individuati con segnaletica verticale nell’adiacente piazza Tacito da parte del Comune di Terni, sono costantemente occupati da autovetture che, contrariamente agli scooter dei dipendenti, non risultano mai multate.
Si parla spesso di ridurre i volumi di traffico in città; ebbene per una volta che durante la buona stagione, la maggior parte dei dipendenti della Provincia ricorre a motocicli e biciclette, e lascia in garage le auto, essi sono costretti a prendere multe perché non si può più parcheggiare. Non siamo contrari ad un innalzamento del livello di decoro e sicurezza del Palazzo del Governo, chiediamo solo che ci si possa dare la possibilità di tornare ad essere trattati come persone, cittadini e lavoratori di serie A e non, evidentemente, di categorie inferiori.
Mettere gli scooter nel luogo più consono ad essi, ossia negli stalli appositamente realizzati, è sinonimo di sicurezza, buon senso e civiltà. Invece di adoperarsi in tal senso, il Prefetto ha deciso di chiudere l’accesso all’autoparco ai soli dipendenti della Provincia, che non possono quindi parcheggiare i mezzi a due ruote, garantendo invece l’accesso ai dipendenti della Prefettura che possono tranquillamente continuare ad entrare con qualsiasi mezzo.
Questo non solo è ingiusto ed incomprensibile, ma sottopone i lavoratori provinciali a continui rischi di multe visto che, dopo le disposizioni prefettizie nell’area del Palazzo del Governo è continuo e costante il presidiare dei vigili urbani, che, ci risulta, potrebbero certamente essere destinati ad attività più proficue per la cittadinanza.
Infine la RSU si pone una domanda retorica: come mai tanto “attivismo” da parte della Prefettura su problematiche che risultano essere evidentemente marginali e, di contro, risultata essere assolutamente assente e latitante rispetto al ruolo di “governance” del processo di riordino dei servizi e delle funzioni provinciali che pure gli è riconosciuto dalle leggi in qualità di rappresentante del Governo sul territorio?
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