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IL FUTURO E’ NELLE MANI DI NETADDICTION: L’ECCELLENZA TERNANA DA 10MILIONI DI UTENTI UNICI

(di Roberta Falasca) L’Italia non è la Silicon Valley e Terni, meno che mai, rappresenta il settore dei servizi di rete. Eppure in città c’è un’eccellenza che si chiama Netaddiction. Oggi è un gruppo editoriale composto da molti volti, che parla a tanti settori diversi attraverso due driver principali: professionalità e passione dentro e fuori il web. Dal gaming al cinema, dal lifestyle alla tecnologia, dal food al beauty con oltre 10 milioni gli utenti unici al mese, (6 milioni secondo Audiweb), quasi 60 milioni di pagine viste, 1 milione di lettori aggregati su diversi social network. Ottanta dipendenti e collaboratori con esperienza consolidata nel mondo dei new media; una concessionaria pubblicitaria interna orientata ad un’offerta altamente profilata sui target d’interesse, grazie al Predictive behavioural targeting (PBT) implementato con la collaborazione della società tedesca Nugg.ad; un network fatto da siti altamente responsivi, veloci e navigabili da desktop e da mobile senza differenza e un’attitudine naturale per l’approccio al native, grazie alla forte connessione tra le strategie editoriali. Oggi l’azienda, guidata dal suo fondatore Andrea Pucci, ha sviluppato nella divisione media un’esperienza in grado di saper raccontare a pubblici diversi, con abitudini di fruizione diversa di internet. Nel 2015 Netaddiction ha lavorato molto per consolidare i suoi brand anche offline presidiando i principali eventi nei settori di riferimento delle aree di business con numerose media partnership e attività live, sia in Italia che all’estero. Da Los Angeles per l’Electronic entertainment Expo dove Multiplayer.it è media partner italiano da almeno 10 anni, alla Festa della rete con Bigodino.it e iFood.it, a Lucca Comics & Games dove Netaddiction ha messo in campo una vera attività di branding trasversale, allestendo una struttura futuristica nel centro della città con diverse attività di intrattenimento per una manifestazione che attira oltre 300 mila spettatori. All’inizio del mese di febbraio Netaddiction ha riunito tutte le sue realtà aziendali nella prima convention aziendale, per “raccontare” quindici anni di storia di imprenditoria italiana snocciolata attraverso numeri, immagini e aneddoti. Andrea Pucci si racconta a Terni Life e svela la sua “creatura”.

Vi definite professionisti dell’intrattenimento. Cosa “contiene” dentro di sé Netaddiction?

“La passione per le passioni. Siamo partiti dal videogioco ai suoi albori e abbiamo conosciuto una passione dalla sua alba. Sappiamo che significa essere appassionati e quel che desidera qualcuno per nutrire la sua ‘passione’. Da qui il concetto di professionisti. Dal videogioco, al cinema, al cibo, alla tecnologie. Ognuno di noi, dentro, nasconde una o più di queste passioni. E noi cerchiamo di soddisfarle in tutto o in parte”.

Imprenditore a tutto tondo, sempre pronto ad affrontare nuove sfide. Il suo lavoro mette insieme editoria, web, tecnologia, videogiochi, motori e cibo. Chi è Andrea Pucci?

“Mi ricordo la copertina del primo numero di ‘Millionaire’, una rivista per aspiranti imprenditori. Sarà stato il 1991-1992. Avevo 16 anni o giù di lì. C’era una mano che stringeva un pugno di carte da 50 e 100mila lire ed era un inno del mettersi in proprio. Mio padre era un commerciante, mia madre insegnante e per me non è mai esistita la possibilità di un altro mestiere che non fosse l’intraprendere. Il banchetto della limonata fuori dal portone, i giocattoli e i fumetti usati tipo ‘garage sale’ all’americana. Poi il destino mi ha messo in mano un videogioco prima e Netaddiction poi. Il resto è una pietra che rotola. E io, in equilibrio precario sopra. Essere imprenditori è anche questo, accettare la possibilità di cadere eppure non scendere mai dal sasso che rotola, continuando a guardarsi intorno per cogliere nuove opportunità”.

Città operaia e di provincia, secondo lei Terni è un terreno fertile per intraprendere una carriera come quella in Netaddiction?

“Solamente la follia dei miei vent’anni poteva suggerire Terni come un posto dove intraprendere un’iniziativa simile. Non è una città dinamica, non è una città sana, non è una città di cui andare fieri, incapace di rinnovarsi. Dopo quasi venti anni sono orgoglioso delle scelte fatte ma cosciente delle difficoltà geografiche e ambientali. Ai ventenni di oggi, che partono da zero mi verrebbe di dire, alla stregua di Gandalf, ‘Fuggite, sciocchi!’”.

Progetti futuri, idee? Quali sono i prossimi passi della vostra azienda?

“Di passi ne abbiamo fatti tanti nel 2015. Molto impegnativi e complessi. Il 2016 è l’anno del consolidamento e il 2017 delle conferme. Nel prossimo futuro vogliamo allargare l’esperienza estera, per andare a respirare un’aria più internazionale. Quella italiana comincia ad essere un po’ stantia”.

Foto: web ©

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