(di Roberta Falasca) Anche stavolta San Valentino ha fatto il miracolo. C’è voluto infatti il patrono degli innamorati per portare la città di Terni in giro per il mondo. La decisione dei fedeli di vietare la passeggiata delle reliquie del santo dalla basilica fino alla cattedrale ternana è finita sulla stampa internazionale (leggi). I quotidiani “The Telegraph” e “The Independent”, con dovizia di particolari, hanno raccontato la “battaglia” del 13 febbraio con la decisione dei fedeli di impedire il “viaggio” di San Valentino fortemente voluto dal vescovo Giuseppe Piemontese. Alla stampa, più estera che nostrana, forse perché in Italia le notizie di colore intorno alla fede non fanno più notizia, non è passata inosservata questa rivolta di popolo che ci ha fatto tornare indietro negli anni, quando davanti al passaggio del sacro nessuno disdegnava una preghiera, un fioretto o una penitenza più o meno sentita. A Sant’Ilario di De Andrè sacro e profano andavano a spasso per il paese in processione, a Terni questa passeggiata, anche al solo sacro, non è ancora consentita.
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